Testo integrale Legge di Stabilità 2013

29 Dic 2012 | Di | Categoria: In primo piano, In primo piano: news

Il 20 dicembre scorso la Camera ha approvato la Legge di Stabilità 2013, cioè la Legge 24 dicembre 2012 n. 228, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre (Supplemento Ordinario n. 212), in precedenza denominata Finanziaria. L’approvazione è avvenuta con 309 sì, 55 no e 5 astensioni; su di essa, il governo aveva posto la questione di fiducia. L’iter del disegno di legge, intitolato ‘Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013)’, è stato tormentato e l’approdo a Montecitorio è stato rinviato 7 volte. Dopo il primo vaglio da parte dei Deputati, avvenuto il 22 novembre scorso, il documento è passato all’esame del Senato, dove è cresciuto a dismisura a causa di circa 1700 emendamenti. Nella versione finale, la Legge n. 228 del 24 dicembre 2012 è composta da un solo articolo con 561 commi. La Legge di Stabilità, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2012 (Supplemento Ordinario n. 212), entrerà in vigore il primo gennaio 2013.

Testo della Legge di Stabilità 2013

» Cliccare qui per scaricare la Legge di Stabilità 2013, Legge n. 228 del 24.12.2012, in versione stampabile.

» Cliccare qui per scaricare la Legge di Stabilità 2013, cioè la Legge n. 228 del 24 dicembre 2012, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2012 (testo in formato Pdf) – Parte 01.

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Allegati alla Legge di Stabilità 2013

» Cliccare qui per scaricare l’allegato n. 01 alla Legge di Stabilità 2013 (file in formato Pdf).

» Cliccare qui per scaricare la prima parte dell’allegato n. 02 alla Legge di Stabilità 2013 (file in Pdf).

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Qui sotto sono riassunte le principali novità, divise per settore.
 

Tasse: aumento dell’Iva
Dal primo luglio 2013, l’aliquota ordinaria Iva del 21% passerà al 22%, un punto in meno rispetto a quanto previsto. L’aliquota Iva ridotta del 10% e quella super ridotta del 4% sono rimaste invariate.

Tasse: nessuna riduzione Irpef ma aumento delle detrazioni
Le prime due aliquote Irpef del 23% fino a 15.000 euro e del 27% da 15.000 a 28.000 euro non sono state ribassate come si sperava.
Aumentano, però, le detrazioni per i figli a carico: da 900 a 1.220 euro per i bambini fino a 3 anni; da 800 a 950 euro per i figli con più di 3 anni; da 220 a 400 euro ulteriori per i figli portatori di handicap.
Come riportato da Il Sole 24Ore, secondo alcune simulazioni effettuate dalla Consulta dei Caf (Centri di assistenza fiscale) a beneficiare dello sconto più alto saranno i contribuenti con un reddito annuo inferiore a 20.000 euro lordi; esattamente, la detrazione sarà di 963 euro (237 in più rispetto al 2012). Con un figlio appena nato, l’agevolazione fiscale di 963 euro si protrarrà fino a che il bambino non compirà 3 anni. Qualora in famiglia ci fossero due figli piccoli, la detrazione arriva a 1.996 euro.
In una famiglia con un reddito compreso tra 25.000 e 30.000 euro lordi all’anno, dove vivono un bambino sotto a tre anni e due più grandi, la detrazione si attesta sui 2.371 euro (304 euro in più rispetto alle norme vigenti). Se il nucleo familiare ha un reddito di circa 30.000 euro annui ed un solo figlio, la detrazione fiscale è di 650 euro l’anno. Se i figli sono due, con una età superiore a 3 anni, gli sconti ammontano a 1.382 euro (218 in più rispetto allo stato attuale). Se i figli sono 3, lo sconto fiscale sale a 2.166 euro.
Per chi ha un reddito lordo annuo compreso fra 35.000 e 40.000 euro, la detrazione sarà di circa 700 euro per un figlio con meno di 3 anni. Per i contribuenti con un reddito lordo annuo compreso fra 40.000 e 50.000 euro, la detrazione sarà di circa 578 euro, mentre chi guadagna fra i 50.000 ed i 60.000 euro lordi all’anno potrà godere di uno sconto di 446 euro (111 euro in più rispetto alla normativa attuale).
Se un nucleo familiare denuncia un reddito lordo annuo compreso fra i 50.000 ed i 60.000 euro ed ha un bambino con meno di 3 anni ed altri due più grandi, le detrazioni passeranno dagli attuali 1.414 euro ai 1.622 previsti dal 2013 (con un guadagno di 208 euro).

Tasse: altre detrazioni
Tra le altre detrazioni, è stata prorogata all’anno 2013 quella per carichi di famiglia in favore dei contribuenti non residenti. Tale sgravio spetta a condizione che il reddito complessivo non superi i 2.840,51 euro, compresi i redditi prodotti all’estero, e che nel paese di residenza non si goda di alcun beneficio fiscale connesso ai carichi familiari.
Slitta al mese di gennaio 2014 la possibilità per le Regioni di variare l’addizionale Irpef, come inizialmente previsto dalla manovra estiva del 2011.
Infine, per i lavoratori emiliani delle zone colpite dal terremoto, Irpef più leggera a dicembre, fino al massimo di un quinto della busta paga.

Tasse: Irap
Dal 2014 aumentate le deduzioni Irap per i lavoratori dipendenti assunti a tempo determinato: lo sconto sull’imponibile passa da 4.600 euro a 7.500 euro; se vengono assunte donne, lo sconto sale a 10.600 euro; se si tratta di lavoratori con meno di 35 anni, lo sgravio sale a 13.500 euro. Il bonus viene incrementato se le assunzioni a tempo indeterminato avvengono nel Mezzogiorno d’Italia e cioè nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In queste aree, la deduzione generale arriva a 15.000 euro per ogni dipendente assunto (in precedenza la deduzione era di 9.200 euro); per le donne, sale a 15.200 euro; per i giovani, giunge a 21.000 euro. Non possono beneficiare delle deduzioni le pubbliche amministrazioni, le banche, le assicurazioni, gli enti finanziari, le aziende che operano (in concessione e a tariffa) nei comparti energia, acqua, trasporti, infrastrutture, poste, telecomunicazioni, raccolta e depurazione delle acque di scarico, raccolta e smaltimento rifiuti.
Sempre per quanto attiene all’Irap, la Legge di Stabilità 2013 istituisce un Fondo che sarà operativo nel 2014 e che verrà destinato a escludere dal pagamento dell’imposta regionale per le attività produttive le persone fisiche esercenti attività commerciali, arti e professioni, senza avvalersi di lavoratori dipendenti o assimilati e impiegando, anche mediante locazione, beni strumentali di valore non superiore ad un determinato limite stabilito da un apposito decreto del ministero dell’Economia e Finanze.

Tasse: Tares
Nel 2013 entra in vigore la Tares, cioè la nuova imposta sullo smaltimento dei rifiuti e sui servizi comunali che sostituirà la Tarsu e la Tia. Per la Tares è prevista la possibilità della rateizzazione in occasione del primo versamento ad aprile 2013. Il pagamento del nuovo tributo avverrà in quattro rate trimestrali; in occasione dell’ultima rata, si procederà al conguaglio. Dal primo gennaio 2014 sarà possibile pagare la Tares in un’unica soluzione entro il mese di giugno.

Tasse: Imu
Dal 2013, il gettito Imu finirà interamente nelle casse comunali, ad eccezione di quanto pagato per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D (alberghi, capannoni industriali ed opifici), per i quali è prevista una aliquota standard dello 0,76%. Pertanto, il pagamento dell’imposta municipale propria risulterà semplificato rispetto a quanto avvenuto nel 2012, poiché i contribuenti non dovranno calcolare la quota da versare allo Stato e quella da versare ai Comuni. Le aliquote di base resteranno le stesse (0,4% sulla prima casa e 0,76% sulle seconde), mentre ci potrebbe essere un aumento per quelle delle imprese, considerato che ai sindaci è concessa la facoltà di aumentare l’aliquota fino allo 0,3% (o 3 per mille).
Per i normali contribuenti, si profila la speranza di un alleggerimento dell’imposta, dato che i Comuni saranno i soli beneficiari del tributo. Va comunque sottolineato che l’attribuzione integrale del gettito viene bilanciata dall’azzeramento dei trasferimenti statali e che, a partire dalla revisione della spesa decisa a luglio, i sacrifici richiesti agli enti locali sono di notevole portata. Secondo le stime, l’aliquota media ordinaria applicata nel 2012 è stata del 9,33 per mille, benché lo spazio di manovra potesse prevedere aumenti fino allo 10,6 per mille.
In riferimento agli immobili iscritti in Catasto nel gruppo D, Il Sole 24Ore prospetta l’eventualità che una maggiorazione dell’aliquota verrà imposta da «molti sindaci, soprattutto negli enti (in particolare quelli medio-piccoli del Nord e nelle aree turistiche) in cui imprese e alberghi offrono una quota consistente della base imponibile».
Sempre il noto quotidiano economico evidenzia una lacuna normativa che potrebbe creare problemi. «Nel cancellare la quota erariale dell’Imu delle altre categorie – si legge in un articolo de Il Sole 24Ore – il maxiemendamento alla legge di stabilità ha depennato un intero articolo il numero 13, comma 11, del Dl 201/2011, creando una serie di buchi normativi». L’analisi del quotidiano prosegue cosi: «Il comma 11, infatti, prevedeva la riserva ai Comuni del gettito dei fabbricati rurali strumentali, e questi tecnicamente sono fabbricati ad uso produttivo classificati in categoria D/10. Dal 2013, quindi, il gettito dovrebbe essere riservato allo Stato, anche se ad un’aliquota agevolata del 2 per mille che però può essere ulteriormente ridotta dal Comune. È evidente che questa situazione necessita di una correzione per via normativa. Il comma abrogato conteneva poi il fatto che la quota statale fosse “versata allo Stato contestualmente” all’Imu. Ora i termini di versamento allo Stato non hanno più alcun riferimento normativo, anche se si potrà rimediare facendo riferimento alle scadenze dei versamenti comunali». «Ciò che non potrà essere risolto senza una nuova norma – conclude Il Sole 24Ore – è l’abrogazione dell’ultimo periodo del comma 11, dove si prevedeva che accertamento e riscossione dell’Imu statale fossero svolti dal Comune a cui spettano le maggiori somme a titolo di imposta, interessi e sanzioni. È ovvio che se il Comune delibera l’incremento dell’aliquota per i fabbricati D ha anche l’interesse a effettuare gli accertamenti per recuperare la propria quota, interesse che viene meno nell’ipotesi di conferma della sola aliquota standard. Ed è altrettanto ovvio che anche in questo caso occorre rimediare con un intervento normativo, magari prevedendo anche le modalità di effettuazione del rimborso della quota statale, che la circolare 2/DF del 13 dicembre ha chiarito essere di competenza del Comune solo per la parte relativa alla verifica delle legittimità delle istanze».

Tasse: Ivie
L’Ivie, cioè l’imposta sul valore degli immobili all’estero, non viene più applicata dall’anno 2011, ma viene rinviata al 2012. Infatti, come scritto nella Legge di Stabilità 2013, i versamenti relativi all’imposta sul valore degli immobili situati all’estero ed all’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero effettuati per l’anno 2011 (…) si considerano eseguiti in acconto per l’anno 2012.
Inoltre, l’aliquota ridotta dello 0,4% fissata per le abitazioni principali – inizialmente prevista per i soli dipendenti dello Stato, di un ente locale o di una organizzazione internazionale a cui aderisce l’Italia – viene estesa a tutti i contribuenti. Poi, le nuove norme prevedono che anche gli immobili non locati, sempre situati all’estero, non concorrono alla formazione del reddito complessivo indipendentemente dalla loro destinazione, così come accade per l’abitazione principale e le relative pertinenze posseduta al di fuori dei confini nazionali.

Tasse: Tobin Tax
La Tobin Tax verrà applicata dal primo marzo; essa è la tassa sulle transazioni finanziarie che inciderà per lo 0,1% sul valore dei trasferimenti di azioni o strumenti partecipativi in Borsa e per lo 0,2% sui mercati non regolamentati (Otc). Per i contratti derivati (cioè per un particolare tipo di operazioni finanziarie) che si basano su un sottostante valore superiore a 1 milione di euro, scatterà un prelievo fisso fino a un massimo di 200 euro che dovranno essere versati dal soggetto beneficiario dell’operazione. In proposito, non si può non rilevare che la soglia massima del prelievo appare piuttosto esigua e che i tetti alla tassazione in materia finanziaria appaiono assai poco ispirati a criteri di equità, come accade per le imposte sui depositi bancari: in ipotesi, chi detiene o movimenta 1 o 2 o 10 milioni di euro si trova a pagare la stessa somma di chi detiene e movimenta centinaia di milioni di euro.
La Legge di Stabilità 2013 introduce una novità sulle negoziazioni ad alta frequenza (cioè quelle operazioni proprie della speculazione finanziaria che acquista e vende azioni in brevissimi lassi di tempo): una imposta dello 0,02%, dalla quale è esclusa la cosiddetta “finanza etica”.

Lavoro: precari nel pubblico impiego
Per i 260.000 precari impiegati nella Pubblica Amministrazione, con un contratto in scadenza, è prevista la possibilità di una proroga fino al 31 luglio 2013, anche se hanno superato la soglia massima dei 36 mesi. La proroga verrà concessa purché i lavoratori abbiano una anzianità di servizio nella Pubblica Amministrazione di almeno 3 anni a tempo determinato. Inoltre, i precari potranno godere del 40% dei posti disponibili nei prossimi concorsi pubblici.
Confermata, infine, la verifica straordinaria sul personale del settore sanitario giudicato non idoneo alla mansione, che potrà essere assegnato ad altre attività, dando la priorità a quelle riguardanti l’assistenza territoriale. Le verifiche verranno effettuate dall’Inps, che potrà avvalersi anche del personale medico delle Asl.

Lavoro: cassa integrazione in deroga
Per la cassa integrazione in deroga sono state individuate risorse per un totale di 1 miliardo e 700 milioni di euro da assegnare nel 2013.

Pensioni: esodati
Per i cosiddetti esodati, la Legge di Stabilità 2013 stanzia oltre 300 milioni di euro di copertura fino al 2015. Questi fondi consentono di “salvare” altre 10.000 persone, portando il totale dei salvaguardati a 130.000.
I requisiti richiesti prima della entrata in vigore del Decreto Salva Italia potranno essere applicati anche ai lavoratori che hanno cessato l’attività entro il 30 settembre 2012 e che sono stati collocati in mobilità (ordinaria o in deroga) a seguito di accordi governativi o non governativi stipulati entro il 31 dicembre 2011; affinché si possa usufruire dei criteri antecedenti al Decreto Salva Italia, è necessario che gli stessi requisiti risultino soddisfatti entro il periodo di godimento dell’indennità e in ogni caso entro il 31 dicembre 2014.
I lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione entro il 4 dicembre 2011, con almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile alla data di entrata in vigore del Decreto Salva Italia, potranno accedere alla pensione anche se hanno svolto successivamente una attività non riconducibile ad un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato; per loro, l’accesso alla pensione sarà possibile purché non abbiano conseguito un reddito annuo lordo superiore a 7.500 euro e purché i requisiti necessari per ottenere la pensione siano rispettati prima del 6 dicembre 2014. Le stesse eccezioni sono stabilite per i lavoratori che hanno concluso il loro rapporto d’impiego entro il 30 giugno 2012, a seguito di accordi individuali, compresi quelli incentivanti all’esodo stipulati entro il 31 dicembre 2011.

Pensioni: ricongiunzione onerosa
L’imposizione delle ricongiunzioni onerose dei trattamenti pensionistici aveva portato a galla numerosi paradossi, denunciati da persone che, pur avendo regolarmente versato i contributi richiesti, si erano viste chiedere somme di centinaia di migliaia di euro per poter ottenere un accettabile vitalizio. La Legge di Stabilità riporta un minimo di ragionevolezza nella normativa: infatti, la ricongiunzione dei versamenti previdenziali sarà gratuita per i lavoratori passati all’Inps dal pubblico impiego, purché la stesa ricongiunzione sia avvenuta entro il 30 luglio 2010, indipendentemente dalla presentazione della relativa domanda entro i termini stabiliti. Purtroppo, per gli altri interessati, resterà invariato il ricongiungimento oneroso.
Le nuove norme introdotte dalla Legge di Stabilità 2013 tentano di rimediare alle anomalie createsi per effetto della legge 122/2010 (con cui è stato convertito il dl 78/2010), che aveva abrogato la possibilità di trasferire gratuitamente i contributi da gestioni alternative presso l’Inps con la legge 322/1958.
Si potrà usufruire della possibilità di cumulare gratuitamente i trattamenti pensionistici soltanto per ottenere la pensione di vecchiaia che, nel 2013, si consegue con 66 anni 3 mesi di età ed almeno 20 anni di contribuzione (ad eccezione delle lavoratrici del settore privato), secondo i requisiti previsti dalla Riforma Monti-Fornero.
Sarà possibile ricorrere al cumulo anche per i trattamenti di inabilità e per quelli riservati ai superstiti di un lavoratore deceduto prima di aver acquisito il diritto a pensione.
Chi è privo dei requisiti richiesti dalla legge 322/1958 ed ha presentato la domanda di ricongiunzione onerosa dal primo luglio 2010 potrà recedere ed ottenere la restituzione di quanto versato, purché la contribuzione riunificata non abbia già dato luogo al trattamento pensionistico. Il recesso dovrà essere esercitato entro un anno.

Pensioni: blocco della rivalutazione
Come si legge nel testo della Legge, per l’anno 2014 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici non è riconosciuta ai vitalizi che nel loro ammontare superano di 6 volte il trattamento minimo corrisposto dall’INPS. Sempre nel 2014, per le medesime finalità, non è riconosciuta la rivalutazione automatica dei vitalizi percepiti da coloro che hanno ricoperto o ricoprono cariche elettive regionali e nazionali, secondo le modalità stabilite nell’esercizio dell’autonomia costituzionale delle rispettive istituzioni.

Debiti con il fisco
Dal prossimo primo luglio 2013 spariscono (annullati di diritto) i debiti contratti con il fisco ed iscritti in ruoli resi esecutivi fino al 31 dicembre 1999, purché il loro ammontare sia inferiore ai 2.000 euro (compresi interessi e sanzione); il Ministero dell’Economia definirà le modalità e le quote di rimborso.
In merito ai debiti fiscali inferiori a 1.000 euro, il concessionario, nell’ambito della riscossione coattiva, dovrà inviare un avviso al debitore tramite posta ordinaria. Soltanto dopo che saranno trascorsi inutilmente 120 giorni, lo stesso concessionario potrà avviare azioni cautelari ed esecutive per ottenere il pagamento del debito.

Cartelle pazze e debiti fiscali
Per quanto attiene alle cosiddette cartelle pazze, cioè alle richieste esattoriali errate, la Legge di Stabilità fissa nuove regole a tutela dei cittadini. Se un contribuente riceve una cartella pazza, è possibile, entro 90 giorni dalla notifica, presentare al concessionario della riscossione una motivata domanda di annullamento. In assenza di comunicazioni nei successivi 220 giorni, le somme indicate dall’avviso di pagamento saranno cancellate di ufficio.

Altre novità

Province e Comuni – Il riordino delle Province è stato rinviato di un anno; di conseguenza, il termine per il trasferimento delle competenze delle Province ai Comuni, è stato spostato dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2013. Bloccate le elezioni; se necessario, verrà assegnato un commissario straordinario.

Sfratti – Prorogato il blocco degli sfratti fino a giugno 2013, con un possibile ulteriore rinvio di altri sei mesi, tramite decreto della presidenza del consiglio dei ministri.

Tav – Per la Tav Torino Lione, stanziati 60 milioni di euro per il 2013, 100 milioni di euro per il 2014, 680 milioni di euro per il 2015, 150 milioni per ciascuno degli anni dal 2016 al 2029.

Fondo per la salute – Il Fondo per la salute viene decurtato di ulteriori 600 milioni nel 2013 e di un miliardo di euro nel 2014. Diminuito del 10% il previsto taglio dei rapporti contrattuali per le Asl e per gli ospedali. Come anticipato dalla spending review, viene ridotto il limite di spesa per i dispositivi medici che passa dal 4,95% al 4,4% entro il 2014. Deroga anche per la riduzione del 5% sui listini dei farmaci.

Sla – Stanziati 115 milioni di euro per i malati di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) e per le persone non-autosufficienti.

Università – Per gli atenei stanziati 100 milioni, allo scopo di incrementare il Fondo per il finanziamento ordinario. Ai policlinici delle università private vanno 52,5 milioni di euro.

Incroci fra stampa e tv – Prorogato di un anno il divieto di incroci per la proprietà di stampa e di televisioni; il divieto resta in vigore fino al 31 dicembre 2013.

Sale da poker – A gennaio sarà avviato il bando per aprire 1.000 sale da poker; eliminata, infatti, la proroga di sei mesi per l’apertura delle sale dedicate al gioco d’azzardo. Anche le multe per la pubblicità che incita al gioco d’azzardo sui mezzi di comunicazione di massa vengono rinviate al 30 giugno. Il Preu, cioè il prelievo erariale unico, raggiungerà il 5% dell’importo giocato.

Abs e pneumatici – Cancellati l’obbligo dell’Abs sui motocicli e l’obbligo di montare pneumatici termici (e non le catene) sulle auto in caso di forti nevicate.

Testo della Legge di Stabilità 2013

» Cliccare qui per scaricare la Legge di Stabilità 2013, Legge n. 228 del 24.12.2012, in versione stampabile.

» Cliccare qui per scaricare la Legge di Stabilità 2013, cioè la Legge n. 228 del 24 dicembre 2012, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2012 (testo in formato Pdf) – Parte 01.

» Cliccare qui per scaricare la Legge di Stabilità 2013, cioè la Legge n. 228 del 24 dicembre 2012, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2012 (testo in formato Pdf) – Parte 02.

Allegati alla Legge di Stabilità 2013

» Cliccare qui per scaricare l’allegato n. 01 alla Legge di Stabilità 2013 (file in formato Pdf).

» Cliccare qui per scaricare la prima parte dell’allegato n. 02 alla Legge di Stabilità 2013 (file in Pdf).

» Cliccare qui per scaricare la seconda parte dell’allegato n. 02 alla Legge di Stabilità 2013 (file in Pdf).

 

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4 commenti
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  1. Sono strabiliato:
    Un gran numero di professori pagati profumatamente per partorire il topolino.
    forse è meglio così, sanno fare molto peggio.

  2. Ritengo doveroso che venga presentata una proposta di legge per detrarre dal reddito imponibile, le somme pagate per le tasse: CANONE RAI; TASSA RIFIUTI; POSSESSO AUTO; e dei vari balzelli che gravano sulle tariffe GAS; LUCE; TELEFONO. E’ poca cosa, ma per il tanto richiamato dovere di equità fiscale non mi sembra giusto che, lavoratori dipendenti e pensionati, essendo tassati alla fonte, le debbano pagare due volte.

  3. Quando la coperta è corta vine tirata da una parte e dall’altra. I più fessi (lavoratori e pensionati) rimangono sempre col culo scoperto.

  4. per favore potete meglio ragguagliare circa la pignorabilità della pensione. Grazie

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