Approvato il lodo Schifani bis
27 Giu 2008 | Di Giuseppe | Categoria: Opinioni Questa mattina (27 giugno 2008) il Consiglio dei ministri, presieduto da Silvio Berlusconi, ha approvato il disegno di legge sull’immunità per le quattro più alte cariche istituzionali, il cosiddetto lodo Schifani bis. Il provvedimento estende l’immunità per il capo dello Stato, per il primo ministro e per i presidenti di Camera e Senato, garantendola per tutta la durata del loro mandato in relazione ai reati non commessi nell’esercizio delle loro funzioni. In pratica, se hanno sparato ad un Panda gigante prima della nomina, non subiscono alcun processo.
Una cosa va subito detta: poteva andare peggio. Infatti – come ha precisato il ministro della giustizia, Angelino Alfano – “la sospensione non impedisce al giudice l’assunzione delle prove non rinviabili”. Inoltre, “la prescrizione è sospesa; l’imputato vi può rinunciare. La sospensione non è reiterabile e la parte civile può trasferire in sede civile la propria pretesa, con una corsia preferenziale e termini ridotti alla metà”.
Questo significa che, essendo Belusconi un signore, rinuncerà ad avvalersi della nuova norma ed affronterà serenamente – come ogni buon cittadino – il giudizio della magistratura, anche per evitare di ritrovarsi nelle aule dei tribunali al termine del suo mandato (in base alle prime notizie, i termini di prescrizione sarebbero sospesi e, quindi, le possibilità di farla franca sarebbero ridotte).
Smettendo il costume di Peter Pan, qualche dubbio sorge: dopo tanto bailamme, sembra strano che Berlusconi ed i suoi moschettieri abbiano approvato un disegno di legge che può anche apparire sensato (sebbene blindi il potere esecutivo) e che non risolve definitivamente le magagne giudiziarie del Cavaliere. Non è che in sede di approvazione parlamentare salterà fuori qualche riga filibustiera?
* * *
Questa la parte del comunicato stampa pubblicato sul sito del governo (clicca qui per collegarti alla pagina); il testo completo non è disponibile nel momento in cui pubblico questo post.
– un disegno di legge che sospende i processi penali nei confronti delle alte cariche dello Stato (specificatamente il Presidente della Repubblica, i Presidenti del Senato e della Camera dei deputati, il Presidente del Consiglio dei Ministri); con l’obiettivo di tutelare l’esigenza assoluta della continuità e regolarità dell’esercizio delle più alte funzioni pubbliche, il provvedimento rispetta il pieno bilanciamento delle garanzie costituzionali in materia penale, in coerenza con quanto delineato nella sentenza n. 24 del 2004 della Corte Costituzionale. Per conseguire il sereno svolgimento delle funzioni che fanno capo alle più alte cariche dello Stato, la sospensione opera anche per i fatti commessi anteriormente alla durata dell’incarico, è rinunciabile e non reiterabile, riguarda solo i processi e non anche le indagini preliminari, si applica ai reati extrafunzionali, non pregiudica gli effetti civili. Inoltre, in caso di sospensione del processo, il provvedimento prevede che sia sospeso anche il corso della prescrizione dei reati in esso contestati e che il giudice, qualora ne ricorrano i presupposti, possa acquisire le prove urgenti e non rinviabili;
…