Catia Polidori: 6-

14 Dic 2010 | Di | Categoria: Le pagelline

Catia PolidoriPovera Catia. Non aveva ancora finito di tremare per la rissa scoppiata in Parlamento al suo passaggio, che ha dovuto collegarsi subito al suo sito ufficiale ed alla sua pagina su Facebook per iniziare a disattivarli. Perché tanto clamore e, addirittura, un’altra pagina (sempre su Facebook) intitolata “Vergognati Catia Polidori”?
http://www.facebook.com/pages/Vergognati-Catia-Polidori/130955710299274?v=wall.
Una pagina che in in meno di 3 ore, alle 18.45 del 14 dicembre 2010, aveva già raccolto oltre 10.415 persone (con un ritmo di 1.500 adesioni ogni 20 minuti) e che è un lungo elenco di rimproveri ed insulti a 360 gradi.
Forse si tratta di studenti delusi? La signora Polidori – 43 anni portati come una pin-up – è l’affezionata cugina del titolare del “Cepu” (abitano l’uno vicino all’altra a Fraccano, a poca distanza da Città di Castello), cioè di quell’azienda che si propone di dare una laurea a tutti, con corsi ad hoc a distanza, con tutor, con sedute preparatorie. A pagamento, naturalmente. Dati i successi vantati dal “Cepu”, di cui è stato testimonial anche un luminare come Vittorio Sgarbi, l’ipotesi non regge. Forse si tratta di gelosia per il fatto che il governo Berlusconi ha ridotto i finanziamenti alle università pubbliche ed aumentato quelli alle scuole private? Ma la fulgida perugina ha aziende di famiglia in altri settori e si sapeva dei tagli già da alcuni giorni; quindi, non si spiega l’ondata di livore verso questa giovane manager umbra che non sfigura nella parata di miss offerta dal Parlamento italiano negli ultimi anni.
Forse la rabbia nasce dal fatto che, meno di due settimane fa (il 2 dicembre scorso), la Polidori aveva scritto nel suo sito ufficiale: “In riferimento alle indiscrezioni che attribuiscono perplessita’ a Catia Polidori circa la mozione di sfiducia annunciata da Fli insieme ad Udc ed Api, la stessa Polidori dichiara: ‘La notizia e’ del tutto destituita di fondamento. Il gruppo di Futuro e Liberta’ per l’Italia e’ coeso e compatto’.” (cliccare qui per leggere ***)? Che importanza ha se poi, nella seduta alla Camera per la sfiducia al premier, Catia si è schierata dalla parte di Berlusconi votando “sì”? Ma che diamine si pretendeva? E’ vero, l’ufficio-stampa della signora aveva diramato il comunicato a tutte le agenzie; però, in 12 giorni, possono accadere tante cose, possono essersi create situazioni eccezionali che hanno indotto la finiana a rimangiarsi tutto ed a tornare nel pollaio del Pdl (detto scherzosamente, a causa del gallismo del presidente).
No, non si può bocciare la Polidori per incoerenza, per voltafaccia interessato, per aver preso in giro chi ha creduto alle sue parole. La bella Catia ha fatto i suoi calcoli, i suoi ragionamenti, ha soppesato pro e contro, ha valutato quel che era più conveniente. E, così, ha deciso di regalare al Paese un nuovo Berlusconi, un premier che da oggi in poi farà come prima e più di prima. Un presidente che conosce bene i suoi “polli” – detto di nuovo scherzosamente – perché l’uomo di Arcore potrebbe iniziare domani a fare “chicchirichì” in piazza del Popolo a Roma e verrebbe subito imitato da milioni di italiani che, al massimo, si concederebbero la variante del “quacquaracquà”.
No, non si può bocciare Catia Polidori perché il suo voto è stato quasi determinante per evitare la svolta, per rintuzzare le speranze di chi è favorevole al cambiamento. In fondo, le sorti dell’umanità sono state spesso decise dagli ultimi. Perfino Gesù venne tradito da uno come Giuda. E Fini sta parecchie spanne al di sotto di Nostro Signore che – pare – si sia limitato ad ungere un po’ soltanto Silvio (a detta di quest’ultimo).
Dopo aver scoperto che perfino il promettente Alemanno barava nei compiti in classe (la metafora si riferisce alla precedente “pagellina” ed alle assunzioni di amici e parenti di sodali operate dal sindaco di Roma), alla presunta bionda e presunta finiana Polidori va concessa la sufficienza, anche se un po’ risicata. Lei il compito in classe *** non lo ha copiato; lo ha semplicemente buttato in bagno. Non è stata la prima e non sarà l’ultima. A lei, al “Cepu”, alle sue aziende, a coloro che le somigliano, Berlusconi fa solo del bene: dispensa Fede, speranza e… carità.

*** Aggiornamento della notte: la pagina in cui Catia Polidori fugava ogni dubbio sulla sua fedeltà alla linea di Fini è stata rimossa. Tuttavia, per agevolare l’onorevole perugina qualora fosse rammaricata per la perdita dei suoi pensieri politici, indichiamo la copia cache che Google, provvidenzialmente, conserva per qualche settimana: cliccare qui per leggere il granitico comunicato stampa del 2 dicembre 2010.

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