Crollo degli investimenti

1 Lug 2010 | Di | Categoria: In primo piano, In primo piano: news

In base alle rilevazioni dell’Istat, le spese per gli investimenti fissi lordi in Italia sono scese del 12,1 % nel 2009. Si tratta di un crollo, poiché da 17 anni (cioè dal 1993, quando si ebbe un dato di -11,5%) non si verificava un calo così marcato. La diminuzione avvenuta nel 2009 segue quella registrata nel 2008 (-4%). La contrazione della spesa ha interessato tutti i settori dell’economia, anche se è stato quello agricolo il più danneggiato (-17,4%), seguito dal comparto industriale con una diminuzione del 14,9%. Per il settore dei servizi – che concentra il 68,1% degli investimenti totali e che comprende l’acquisto delle case – è stato rilevato un abbassamento del 10,6%.
Che cosa significano questi dati? Che nello scorso anno in Italia gli stranieri hanno fatto minori investimenti (quindi, il Paese è divenuto meno “allettante”) e che i residenti hanno stretto i cordoni della borsa. Non è azzardato ipotizzare che le risorse spese per gli investimenti fissi (strutture, capannoni, macchinari, impianti vari) siano calate anche per una ridotta fiducia nel futuro, oltre che per gli effetti della crisi economica. Le imprese nazionali sono in stand by o delocalizzano la produzione (cioè la trasferiscono in Paesi dove il lavoro costa meno); gli stranieri ci stanno abbandonando. L’Italia potrebbe offrire molto grazie alla sua posizione strategica al centro del Mediterraneo ma, se non si garantiscono certezza del diritto, pace ed equilibrio sociale, efficienza nelle comunicazioni, minore pressione fiscale, rischia di restare una bella donna evitata da tutti perché non affidabile.

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