Decreto Sviluppo in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta
27 Giu 2012 | Di Giuseppe | Categoria: In primo piano, In primo piano: newsCon la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 26 giugno 2012, Supplemento Ordinario n. 129, è entrato in vigore il Decreto Sviluppo, emanato dal governo Monti per favorire la crescita del Paese con misure urgenti. Il decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, è composto da 70 articoli e da due allegati e spazia dalle infrastrutture alle ristrutturazioni edilizie, dall’agenda digitale alle società a responsabilità limitata a capitale ridotto.
Questi, i punti principali del documento di sintesi allegato al comunicato del Consiglio dei Ministri.
1) Misure a favore del lavoro
Si introduce un contributo in forma di credito d’imposta per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato, in possesso di laurea magistrale a carattere tecnico o scientifico, impiegato in attività di ricerca e di sviluppo, oppure in possesso di dottorato di ricerca, senza vincoli sulle attività di impiego. L’aliquota del beneficio è pari al 35% delle spese calcolate sul costo aziendale, con l’obbligo di mantenere il personale assunto per almeno 3 anni.
2) Misure a favore della casa e delle famiglie
Vengono confermati ed estesi gli incentivi fiscali per le spese di ristrutturazione edilizia. L’agevolazione favorisce gli interventi edilizi ordinari. La proposta prevede l’innalzamento al 50% delle soglie di detrazione IRPEF fino al 30 giugno 2013 (attualmente la detrazione è del 36%), per lavori fino a 96 mila euro (attualmente la soglia è di 48 mila euro).
Dal 1° gennaio 2013 al 30 giugno 2013 è consentita la detrazione di imposta del 50% per le spese fatte nell’ambito della riqualificazione energetica (fino al 31 dicembre 2012 resta valida la detrazione pari al 55%).
3) Misure per il rilancio dell’edilizia
L’attuale normativa prevede che le cessioni e le locazioni da parte delle imprese edili di nuove costruzioni destinate ad uso abitativo sono esenti dall’IVA oltre il termine di cinque anni dalla costruzione. Tale disciplina – si legge nella nota del Governo – impedisce alle imprese di costruzione di portare a compensazione l’IVA pagata per la realizzazione dell’opera, nel caso in cui questa venga venduta o locata dopo il termine di cinque anni.
Le nuove norme aboliscono il limite temporale dei cinque anni, prevedendo quindi che le cessioni o le locazioni di nuove abitazioni effettuate direttamente dai costruttori siano sempre assoggettate ad IVA, consentendo di conseguenza alle imprese di avvalersi della compensazione.
Il Decreto Sviluppo semplifica le procedure per ottenere gli assensi edilizi. In caso di intervento edilizio soggetto alla Scia (segnalazione certificata di inizio attività, in cui l’attività edilizia può partire contestualmente), viene generalizzata la possibilità di sostituire atti e pareri formali con autocertificazioni di tecnici abilitati. In caso di interventi soggetti a Dia (denuncia di inizio attività, in cui l’attività edilizia può partire decorso un dato termine), viene introdotta una analoga semplificazione.
4) Sostegno alla crescita delle imprese
Il provvedimento allinea il regime fiscale delle obbligazioni e dei titoli similari emessi da società non quotate a quello più favorevole delle società quotate.
Revisione della legge sul diritto fallimentare: si introduce la facoltà di depositare un ricorso contenente la sola domanda di concordato preventivo, senza la necessità di produrre contestualmente tutta la documentazione finora richiesta. Il debitore potrà così accedere immediatamente alle protezioni previste dalla legge fallimentare.
SRL semplificata: fatto salvo quanto già previsto dalla normativa vigente per le SRL semplificate per gli under 35, viene introdotta una nuova disciplina per la SRL semplificata nel caso in cui i soci abbiano più di 35 anni.
5) Misure per accelerare gli investimenti in infrastrutture
Per dare un ulteriore impulso alla collaborazione fra pubblico e privato, viene introdotto un trattamento fiscale agevolato per favorire l’emissione e il collocamento dei project bond.
Sono previste le seguenti agevolazioni principali:
– l’aliquota di ritenuta sugli interessi percepiti dal sottoscrittore è equiparata a quella attualmente prevista per i titoli di Stato (12,50%);
– il trattamento fiscale degli interessi pagati dal concessionario sui project bond è ricondotto a quello degli interessi pagati sui finanziamenti bancari;
– le operazioni relative alle obbligazioni si assoggettano alle imposte di registro ipotecaria e catastale in misura fissa;
– viene chiarito che l’emissione di obbligazioni di progetto può essere diretta anche a consentire operazioni di rifinanziamento di precedenti debiti prima della relativa scadenza.
Viene esteso a tutte le opere infrastrutturali, realizzate in partenariato pubblico-privato, il campo di applicazione della disciplina attuale di defiscalizzazione, a parziale o totale copertura del contributo pubblico a fondo perduto. La normativa vigente, invece, individua solo alcune tipologie di opere infrastrutturali a cui si applica la defiscalizzazione.
La riqualificazione delle aree urbane degradate e lo sviluppo delle città vengono attuati attraverso gli strumenti innovativi del “Piano Sviluppo Città” e del “Contratto di valorizzazione urbana”.
Utilizzo da parte dei Comuni dei crediti d’imposta per la realizzazione di opere infrastrutturali necessarie per migliorare i servizi pubblici, senza la limitazione attualmente fissata in circa 500 mila euro annui.
Per accelerare la realizzazione degli obbiettivi dell’Agenda digitale italiana ed europea viene istituita l’Agenzia per l’Italia Digitale, alla quale vengono attribuite tutte le funzioni svolte finora da diversi enti, in materia di innovazione tecnologica.
6) Recupero risorse per lo sviluppo
La norma provvede a riordinare il fondo speciale rotativo sull’innovazione tecnologica (ex FIT), denominandolo “Fondo per la crescita sostenibile”. Esso si pone come obiettivo prioritario il finanziamento di programmi ed interventi per la competitività e il sostegno dell’apparato produttivo, sulla base di progetti di rilevante interesse nazionale.
7) Misure per lo sviluppo e il rafforzamento del settore energetico
Si prevede la possibilità per il MiSE di far ricorso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per giungere a una decisione definitiva in materia di autorizzazione di infrastrutture energetiche, in caso di mancata intesa delle amministrazioni regionali competenti nei tempi previsti.
Si avvia, inoltre, una progressiva liberalizzazione del mercato dello stoccaggio del gas, introducendo meccanismi competitivi ad asta.
La norma riconduce alla disciplina europea l’individuazione delle imprese a forte consumo di energia, che possono usufruire di sgravi fiscali e parafiscali. In particolare si identificano le categorie di imprese a forte consumo di energia non solo tenendo conto della quantità di energia consumata, ma anche del peso che essa riveste sui costi di produzione e sull’attività di impresa.
8) Controllo dei cittadini sulla spesa pubblica
Dovranno obbligatoriamente essere pubblicati su Internet dati e informazioni relativi alle somme di denaro superiori a 1.000 euro erogate a qualsiasi titolo (forniture, consulenze, sovvenzioni, contributi e incentivi) dalla pubblica amministrazione o da soggetti ad essa equiparati (concessionari di servizi pubblici o società a prevalente partecipazione o controllo pubblico) a imprese ed altri soggetti economici.
9) Accelerazione dei tempi della giustizia civile
Le norme del Decreto Sviluppo sono volte a migliorare l’efficienza delle impugnazioni sia di merito che di legittimità, le quali rappresentano l’aspetto piu critico della giustizia italiana, allungando i tempi del processo civile. In particolare, per quanto riguarda l’appello, la soluzione è quella di introdurre un filtro di inammissibilità incentrato sulla non ragionevole fondatezza del ricorso. A decidere sarà lo stesso giudice dell’appello, in via preliminare alla trattazione del ricorso.
Il Decreto Sviluppo modifica la disciplina dei procedimenti relativi alle domande di indennizzo per violazione del termine di ragionevole durata del processo civile e penale: sono previsti indennizzi predeterminati e calmierati (da 500 a 1500 per ogni anno di ritardo), termini di fase e complessivi prefissati (6 anni complessivi, di cui 3 per il primo grado, 2 per l’appello e 1 per la cassazione), nonché cause di non indennizzabilità riconducibili alla condotta non diligente, dilatoria o abusiva della parte.
10) Ulteriori misure per le imprese
Viene avviata la riorganizzazione della rete ENIT all’estero. Il progressivo assorbimento delle 25 sedi all’estero dell’ENIT in quelle del Ministero degli Affari Esteri comporterà un risparmio pressoché integrale della spesa di funzionamento.
Si affida al sistema delle Camere di commercio il potere sanzionatorio in caso di violazione delle disposizioni previste in materia di Made in Italy, che impone ai soggetti titolari o licenziatari di marchi di accompagnare i prodotti o le merci con indicazioni precise ed evidenti sull’origine o provenienza estera, in modo da evitare qualsiasi fraintendimento sull’effettiva origine del prodotto.
11) Misure per le imprese del settore agricolo
Il provvedimento definisce infine interventi importanti per il sostegno e lo sviluppo del comparto agroalimentare, nei seguenti settori: comparto vitivinicolo, agroenergie, pesca e acquacoltura.
Nel pacchetto di norme, rientrano anche interventi mirati a rafforzare l’azione di tutela e promozione dei Consorzi di tutela dei vini, attraverso l’inasprimento delle sanzioni contro le trasgressioni dei regolamenti interni. Mentre per il settore delle agro energie si intende incrementare in particolare la produzione di energia da fonti rinnovabili legate ad opere irrigue ed ai Consorzi di Bonifica.