Dolci delle feste, la cannella combatte il diabete

5 Gen 2014 | Di | Categoria: In primo piano, In primo piano: note

Proprietà benefiche della cannella contro il diabete di tipo 2La notizia è datata ed ha il sapore dei vecchi rimedi della nonna, ma nel periodo delle feste, dei dolci della Befana, con il Carnevale non molto lontano, è bene ricordarla: la cannella aiuta a combattere il diabete. Non si tratta di una illusione, ma di una conclusione scientifica tratta da studi medici.
Attenzione, però: la spezia si rivela efficace soltanto contro il diabete di tipo 2, quello più diffuso, chiamato anche non insulinodipendente; esso si manifesta soprattutto con il passare degli anni ed ha una origine di carattere genetico (può soffrirne chi ha un nonno oppure un genitore diabetico). Il pancreas continua a produrre insulina, ma le cellule sono meno sensibili alla sua azione e ne diminuiscono la capacità di far penetrare il glucosio presente nel sangue; di conseguenza, la glicemia aumenta.

Purtroppo, la cannella non è utile contro il diabete di tipo 1 che colpisce circa il 10% dei diabetici e che in genere insorge durante l’infanzia o l’adolescenza; questa patologia si caratterizza per il fatto che il pancreas non produce insulina.

Effetti benefici e precauzioni nell’uso della cannella

Sottolineando che si tratta di un semplice supporto alimentare, mai in grado di sostituire eventuali farmaci prescritti da uno specialista, e che ogni comportamento attinente alla propria salute deve essere sempre attentamente vagliato e monitorato da un medico qualificato, si può aggiungere che la cannella aiuta pure a contrastare l’ipertensione arteriosa ed a ridurre il peso in eccesso. Tuttavia, come avviene per la maggior parte dei farmaci, occorre adottare alcune precauzioni: i fitoterapisti sconsigliano l’uso di prodotti erboristici, con alte concentrazioni di questa sostanza, durante la gravidanza e l´allattamento ed avvertono sulla possibilità di fenomeni allergici quando individui con specifica sensibilità entrano in contatto diretto con la corteccia o con l’olio essenziale di cannella (riservato ad uso esterno).

I tipi di cannella esistenti

Esistono due tipi di alberi di cannella: quello di Ceylon, il più diffuso, tipico dell’India, e quello della Cina, coltivato in Indonesia, Vietnam e Laos (le sue foglie essiccate vengono usate per insaporire le carni, il curry, il riso pilaf); entrambe le varietà possiedono proprietà antispasmodiche, antidiarroiche, antibatteriche, antivirali, antiossidanti, stimolanti la digestione (alcuni studi ne hanno dimostrato la capacità di inibire lo sviluppo dell’Helicobacter pylori, un batterio situato nello stomaco, responsabile di gastriti ed ulcere).

Come si ricava la cannella di uso comune

Nella varietà più nota, la cannella (il nome scientifico è Cynnamomum zeylanicum), è un albero alto una decina di metri, con foglie persistenti, coltivato in Sri Lanka, India, Giava, Brasile. La vera e propria spezia è costituita dalla corteccia dei rami di circa tre anni di età, che si arrotola per effetto dell’essiccazione. E’ molto sottile e fragile, ha superficie liscia e colore più scuro nella parte interna. Fin dall’antichità la cannella di Sri Lanka è stata la più amata. La qualità migliore si ottiene da piante ben esposte al sole e ben concimate.

Gli effetti benefici della cannella contro il diabete di tipo 2

La spezia esplica la sua azione benefica grazie ad un suo componente attivo chiamato MHCP, il quale opera in sinergia con l’insulina (ormone peptidico) agevolando la metabolizzazione del glucosio, cioè degli zuccheri nel sangue. Il suo consumo quotidiano ha effetti positivi, in particolare quando nella dieta abbondano temporaneamente i dolci (come avviene durante le tradizionali festività di inizio anno).

Come consumare la cannella

La cannella può essere assunta in vari modi: se ne può masticare un bastoncino, magari durante una camminata (l’attività fisica quotidiana è imprescindibile per mantenersi in salute e, nel caso specifico, per bruciare gli zuccheri presenti nel sangue), oppure può essere ingerita a gocce, o con pastiglie da succhiare (in commercio si trovano perfino caramelle che la contengono) o deglutire. Essa può essere aggiunta ai cibi quando è in polvere, o sciolta nella pasta per i dolci. Può essere acquistata in un normale negozio di generi alimentari ed in erboristeria, dove è confezionata in composti specifici. Mezzo cucchiaino di cannella al giorno è utile per ridurre la quantità di zuccheri nel sangue dei diabetici, il colesterolo LDL (quello “cattivo) ed i trigliceridi, oltre che per innalzare il colesterolo HDL (quello “buono).

La scoperta delle proprietà terapeutiche della cannella

La scoperta delle proprietà terapeutiche della cannella è avvenuta quasi per caso negli Stati Uniti, grazie al dottor Richard Anderson ed alla sua équipe del Department of agriculture’s human nutrition research center di Beltsville (nel Maryland). Gli studiosi hanno analizzato la relazione tra gli alimenti comuni ed i livelli di zucchero nel sangue dei diabetici. Con sorpresa si è constatato che i pazienti diabetici, ai quali era stata offerta una tipica torta di mele aromatizzata alla cannella, non accusavano un aumento del glucosio nel sangue, contrariamente a quanto previsto. Approfondendo gli studi, è stato individuato il polifenolo MHCP, contenuto nella spezia, che svolgeva un’azione simile all’insulina, attivandone i recettori ed operando in sinergia con essa all’interno delle cellule. Anderson ha comunque avvertito che la cannella contiene alcune sostanze a rischio di tossicità, se assunte in quantità elevate (più di 6 grammi al giorno).

Una ricerca scientifica condotta in Pakistan

In Pakistan il ricercatore Alam Khan ha condotto un esperimento su 60 volontari, 30 uomini e 30 donne, con diabete di tipo 2 (cliccare qui per consultare l’articolo pubblicato nel 2003 su Diabetes Care, in cui vengono descritti l’esperimento ed i suoi risultati). I test hanno rivelato che in poche settimane il livello di zucchero nel sangue dei diabetici si riduceva del 20% rispetto ai volontari del gruppo di controllo (a cui erano state fornite innocue pasticche con farina di frumento), somministrando ogni giorno pillole con polvere di cannella da 1, 3 o 6 grammi dopo i pasti. Inoltre, negli stessi pazienti è stato registrato un analogo abbassamento del livello di colesterolo “cattivo” e dei trigliceridi.

La cannella rallenta lo svuotamento gastrico

Altro studio che può essere citato è quello condotto da Joanna Hlebowicz, Gassan Darwiche, Ola Björgell, and Lars-Olof Almér, focalizzato sul rallentamento dello svuotamento gastrico e sulla riduzione del livello di glucosio ematico postprandiale e pubblicato nel giugno 2007 su The American Journal of Clinical Nutrition: cliccare qui per leggere il resoconto della ricerca.

Ricerca scientifica effettuata in Gran Bretagna

Risultati altrettanto confortanti sono stati ottenuti nel 2010 da una ricerca scientifica condotta in Gran Bretagna su persone affette da diabete di tipo 2 (cliccare qui per leggere il resoconto della ricerca inglese). I ricercatori presero in esame 58 soggetti di entrambi i sessi, sofferenti di diabete di tipo 2. Ad un gruppo di volontari furono somministrati 2 grammi al giorno di cannella per 12 settimane; all’altro gruppo di volontari fu somministrato un placebo, cioè una sostanza del tutto inefficace. Al termine della prova, venne riscontrato un abbassamento della glicemia a digiuno, un calo della pressione sistolica e diastolica, del giro vita e dell’indice di massa corporea nelle persone che avevano assunto cannella; nessun miglioramento sanitario, invece, venne rilevato nel gruppo trattato con il placebo. Non fu riscontrato alcun effetto collaterale.

Ricerca condotta in California nel 2013

Di recente, nel settembre 2013, una ricerca condotta in California ha confermato l’efficacia della cannella nei soggetti affetti da diabete di tipo 2. L’articolo è stato pubblicato sull’Huffington Post (cliccare qui per leggere l’articolo sull’Huffington Post). Durante lo studio, riportato su Annals of Family Medicine (cliccare qui per leggere l’articolo sulla rivista), i ricercatori hanno effettuato dei test su 543 pazienti affetti da diabete di tipo 2. Ad un gruppo di pazienti sono stati fatti assumere ogni giorno 6 grammi di cannella sotto forma di integratori prima, durante e dopo i pasti, per un periodo di 18 settimane. Al termine della ricerca, i risultati delle analisi hanno dimostrato il beneficio tratto dai soggetti a cui era stata fatta ingerire la cannella: un notevole calo nel sangue dei livelli di glucosio a digiuno (quasi 25 milligrammi per decilitro), oltre una riduzione del colesterolo LDL (quello “cattivo”), e dei trigliceridi. Gli esiti dei test sono stati confermati dalla ricercatrice Olivia Phung, assistente alla Western University of Health Scienze della California.

Come preparare in casa un infuso alla cannella

Qualora non si volesse o non ci si potesse procurare la cannella in erboristeria (in genere, il costo delle confezioni del prodotto si aggira sui 10 euro), si può ricorrere ad un classico infuso: basta aggiungere mezzo cucchiaino di cannella in polvere in una tazza di acqua bollente. Si lascia riposare l’infusione per 10-20 minuti e poi si filtra il liquido per depurarlo dai residui della spezia. Al massimo, se ne possono bere 2-3 tazze al giorno. Il liquido non deve essere edulcorato, per evitare la parziale perdita di efficacia. Naturalmente, prima di procedere, è sempre bene consultarsi con il proprio medico di fiducia.

Studi e fonti citati

» Cliccare qui per consultare l’articolo pubblicato nel 2003 su Diabetes Care.
» Cliccare qui per leggere il resoconto su The American Journal of Clinical Nutrition.
» Cliccare qui per leggere il resoconto su The National Center for Biotechnology Information.
» Cliccare qui per leggere l’articolo pubblicato sull’Huffington Post.
» Cliccare qui per leggere l’articolo pubblicato su su Annals of Family Medicine.

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