Feltri sospeso per 6 mesi
26 Mar 2010 | Di Giuseppe | Categoria: In primo piano: newsIl direttore de Il Giornale, Vittorio Feltri, è stato sospeso per 6 mesi dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia. La sanzione è stata comminata soprattutto in relazione al caso Boffo, creato nei mesi scorsi dagli articoli pubblicati sul quotidiano di Paolo Berlusconi, fratello del premier.
Come si ricorderà, Dino Boffo, direttore dell’Avvenire, successivamente dimessosi dall’incarico, fu indicato quale autore di molestie telefoniche a sfondo omosessuale. In relazione alle stesse inclinazioni, Il Giornale parlò di una nota informativa della Polizia.
Nonostante le smentite dell’interessato e la circostanza che il presunto scoop fosse stato suggerito da una “velina”, cioè da una confidenza anonima, Vittorio Feltri confermò più volte le accuse.
In seguito, lo stesso giornalista bergamasco, rispondendo ad una lettrice sul sito web de Il Giornale, minimizzò la sua campagna di stampa giudicando i fatti imputati delle semplici “bagatelle”, cioè elementi di scarsa importanza, e rivelò che in realtà Dino Boffo non era stato “attenzionato” dalle forze dell’ordine per omosessualità; inoltre, riconobbe all’ex direttore dell’Avvenire di aver avuto un comportamento corretto e dignitoso nel corso dell’intera vicenda.
Il provvedimento disciplinare dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia punisce Feltri anche per le accuse (mai focalizzate nel dettaglio) al presidente della Camera, Gianfranco Fini, e per aver permesso a Renato Farina di firmare articoli, nonostante la sua radiazione dall’Albo professionale a causa di stretti rapporti con i servizi segreti italiani.
Va precisato che la sanzione non è subito esecutiva, perché subordinata al vaglio del Consiglio nazionale, stessa sospensione prevista poco più di una settimana fa per Claudio Brachino – direttore della testata Videonews di Mediaset – e Annalisa Spinoso, responsabili del servizio televisivo sul giudice Raimondo Mesiano, autore della sentenza con cui si condannava la Fininvest a versare 750 milioni di euro alla Cir di De Benedetti (la decisione del magistrato era conseguente ad una precedente sentenza penale che aveva condannato l’azienda di Berlusconi per aver corrotto un giudice). Il giudice Mesiano venne ripreso dalle telecamere mentre attendeva di entrare dal barbiere e venne definito “stravagante” per il colore dei suoi calzini.