Forza Italia contro i senatori a vita
5 Dic 2013 | Di Giuseppe | Categoria: Opinioni«La situazione politica in Italia è grave ma non è seria» (Ennio Flaiano). I curriculum di Carlo Rubbia (premio Nobel per la Fisica nel 1984), Renzo Piano (architetto), Elena Cattaneo (neurobiologa nota per le sue ricerche sulle cellule staminali) e Claudio Abbado (direttore d’orchestra), nominati senatori a vita il 30 agosto scorso dal presidente Napolitano, dovranno essere riesaminati per verificare la sussistenza dei requisiti per la convalida, previsti dalla Costituzione. I dubbi sono stati sollevati da Lucio Malan e da Elisabetta Casellati, esponenti di Forza Italia, il partito recentemente resuscitato da Berlusconi. Nella sede della Giunta delle elezioni, i due poltici hanno chiesto ed ottenuto un rinvio per acquisire la documentazione necessaria. «Pur rispettando il Capo dello Stato ed i quattro nominati, dalle carte trasmesse alla Giunta non sono emersi elementi sufficienti a identificare gli “altissimi” meriti scientifici della professoressa Cattaneo, né gli “altissimi meriti sociali” attribuiti a tutti e quattro». Ora, l’organo parlamentare avvierà l’istruttoria per la verifica dei requisiti.
A sostenere la posizione della Casellati e di Malan, è intervenuta Erika Stefani, commissario della Lega nella stessa Giunta: «Voteremo contro la convalida dei quattro senatori a vita. Crediamo che questi parlamentari debbano lavorare, cosa che evidentemente questi signori non hanno mai fatto, visto che si degnano di essere presenti in Senato solo in particolari situazioni molto politiche e per fare da stampella al governo. Per noi la figura del senatore a vita dovrebbe essere abolita e, fino a quando questo non accadrà, non dovrebbero avere alcuna indennità».
Silvio unchained, la vendetta parte da Arcore
La sensazione – la certezza, per molti – è che Forza Italia abbia lanciato l’offensiva per colpire chi ha votato a favore della decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore, applicando le norme della Legge Severino (decreto legislativo 31 dicembre 2012 n. 235) che prevedono l’espulsione dei parlamentari condannati in via definitiva a pene superiori a due anni di reclusione. A meno che in Forza Italia si ritenga che gli “altissimi meriti sociali” debbano consistere nel raccontare barzellette sconce per fare ridere la platea di turno.
L’assenteismo dei senatori
La punta di freccia delle accuse contro i senatori a vita è rappresentata dal loro assenteismo durante le riunioni a Palazzo Madama. Escludendo Claudio Abbado affetto da gravi problemi di salute (ha un tumore allo stomaco, cliccare qui), la più assidua è stata Elena Cattaneo che ha partecipato a 115 votazioni (18,28% del totale); Carlo Rubbia ha votato 5 volte (0,79% del totale); Renzo Piano non ha mai votato (0% su 629 votazioni). Per tale motivo, l’architetto fu accusato da Gasparri: «Renzo Piano è stato forse impegnato finora nella costruzione di opere bellissime, ma qui non siamo come a Parigi ad ammirare la ghigliottina. Avrebbe potuto continuare a ignorare il mandato da senatore a vita». Piano ribattè: «Sono abituato a essere attaccato dai costruttori cui non piace il mio lavoro. Essere attaccato da Bondi e Gasparri è sublime. Pura beatitudine» (cliccare qui per leggere l’articolo sul sito de Il Corriere della Sera).
Il costo dei senatori a vita, previsti dalla Costituzione
Altro argomento sollevato dal Pdl prima e da Forza Italia poi è quello dei costi. Per ogni senatore a vita si spendono circa 300.000 euro all’anno, una cifra non trascurabile. In proposito, però, c’è da sottolineare la decisione comunicata da Abbado di devolvere la sua indennità a favore della Scuola di Musica di Fiesole.
La nomina dei senatori a vita è prevista dalla Costituzione, così come lo sono la pletora di parlamentari (spesso inquisiti), le Regioni, organi vari (come il Cnel), ecc. Se si mette mano alla Costituzione, o se ne rivedono tutte le storture, oppure è meglio non intervenire: altrimenti, la banderuola ruoterà ogni volta che cambierà il vento.
Qualche considerazione di buon senso popolare
Se l’iniziativa della Casellati e di Malan fosse commentata seguendo il buon senso, si rischierebbero i reati di ingiuria e diffamazione. A fare emergere il ridicolo, bastano i fatti.
Senatori a vita assenteisti e corresponsabili della decadenza di Berlusconi? Il leader di Forza Italia, che tanto teneva alla carica persa perché ha frodato milioni di euro al fisco, non è mai stato presente ad alcuna delle 1.856 votazioni effettuate dall’inizio della legislatura. Mai. Come Renzo Piano che, tuttavia, può vantare una carriera senatoriale molto più breve (cliccare qui per leggere il conteggio pubblicato sul sito de L’Espresso).
La Stefani e la Lega sostengono che i senatori a vita debbono lavorare? Come Bossi di cui si stenta a individuare il mestiere? O come Cota, solo ultimo in ordine cronologico, che si sarebbe fatto rimborsare pure le mutande forse logorate dall’eccessiva lena nello svolgimento dei suoi compiti?
Gasparri spara a zero contro Piano. L’architetto viene chiamato – e ci è invidiato – in tutto il mondo. Gasparri può sperare in un applauso solo a Centocelle.
Meglio pagare chi onora il Paese, piuttosto che foraggiare chi ci rende ridicoli
E’ vero che dei senatori a vita si potrebbe fare a meno, ma va anche detto che – almeno in questo caso – le tasse dei contribuenti finiscono nelle tasche di galantuomini e di italiani che hanno onorato il Paese, personalità che non vengono pubblicamente derise, come accaduto all’ex premier durante una conferenza stampa europea tenuta dalla Markel e da Sarkozy, volendo stendere un velo pietoso sull’imbarazzo del portavoce del governo turco quando i giornalisti gli chiesero se fosse stato davvero decisivo il ruolo svolto da Berlusconi nel raggiungimento dell’accordo South Stream (cliccare qui per leggere l’articolo sul sito de La Repubblica), oppure tacendo sulle rivelazioni di Wikileaks, in base alle quali i diplomatici statunitensi avrebbero definito l’uomo di Arcore come «il portavoce di Putin in Europa».
Spesi pochi spiccioli in confronto agli sperperi da megalomani
I costi. Trecentomila euro all’anno sono tanti. Ma diventano briciole se confrontati ai quasi 4 miliardi di euro sperperati in Sardegna per il summit del G8 che poi venne spostato a L’Aquila. Alla Maddalena vennero costruite opere faraoniche in zone che necessitavano addirittura di una bonifica e che furono poi affittate al gruppo Marcegaglia, da cui è partita una azione legale contro Consiglio dei ministri (soggetto firmatario della concessione) e Protezione civile (cliccare qui per leggere l’articolo sul sito de La Nuova Sardegna). Pure in questo caso, è meglio sorvolare sul dissesto del territorio a cui si sarebbe potuto provvedere con una parte delle risorse destinate al G8, evitando i recenti lutti.
Un’occhiata ai curriculum
Sulle carriere di Abbado, Cattaneo, Piano e Rubbia non c’è molto da aggiungere. Il lavoro della Cattaneo, meno nota dei colleghi quasi-senatori, è ben illustrato sulla pagina a lei dedicata da Wikipedia (cliccare qui).
Invece, la Casellati, Malan e la Stefani chi sono? Delle loro carriere, si può citare qualche particolare che rende più chiaro il quadro (comico) della situazione.
Maria Elisabetta Alberti Casellati
Maria Elisabetta Alberti Casellati, nata nel 1946, è laureata in giurisprudenza e in diritto canonico nella Pontificia Università Lateranense, ha un incarico di ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinare IUS/11 “Diritto canonico ed ecclesiastico” presso l’Università di Padova, risulta iscritta all’Ordine degli avvocati di Padova. Non molto, tutto sommato (cliccare qui per leggere la pagina di Wikipedia). Ancora più parco di meriti è il profilo presente sul sito del Senato (cliccare qui per leggere la scheda), dove la signora si definisce “docente universitario”. Al contrario, molto più brillante appare la sua carriera politica.
Lucio Malan
Quello seguente è il curriculum lavorativo di Lucio Malan, tratto dalla biografica pubblicata nel suo sito (cliccare qui). Malan è nato nel 1960, è cristiano e valdese e nel periodo 1975-1989 è stato istruttore e allenatore di nuoto, direttore di due piscine comunali in provincia di Torino, diplomato come allenatore di nuoto e maestro di salvamento. Diventa prima docente federale e poi responsabile regionale di Nuoto per Salvamento, primi soccorsi e rianimazione, dirigente sportivo, e collaboratore scientifico del centro iperbarico dell’Università di Chieti. Negli stessi anni è corrispondente di vari giornali locali e, dal 1983 al 1985, conduttore di trasmissioni sportive in una Tv locale e a Radio Italia Uno di Torino. 1984-1989: insegnante e, dal 1987, vice preside del Liceo Classico e Linguistico Valdese di Torre Pellice, fondato nel 1831. 1990: tutor-assistant presso la “University of Nevada” di Las Vegas. 1990-1998: guest speaker di Italian History and Culture presso la “University Studies Abroad Consortium” (consorzio di università dell’Ovest degli Usa) a Torino. Dal 1990 al 1991, docente (nel sito la parola “docente” è scritta con la maiuscola, n.d.r.) di Italian Language presso lo stesso USAC. 1991-1992: assunto nel febbraio ’91 all’Istituto Bancario Sanpaolo di Torino (classificato quarto su diecimila iscritti al concorso); dall’aprile seguente, è cambista valutario nella sala cambi internazionali, dove da agosto ’92 è responsabile degli swap a brevissimo termine. 1996-1997: supera il concorso e diventa Docente (un’altra maiuscola… eh, il peso della cultura, n.d.r.) di ruolo di materie letterarie e latino presso il Liceo Classico e Linguistico Valdese di Torre Pellice e in licei pubblici.
Più interessante appare il suo profilo pubblicato da Wikipedia (cliccare qui), da cui risalta un’impresa alla Francesco Toti, come il lancio del libro del Regolamento del Senato contro il presidente Franco Marini, durante la seduta parlamentare antemeridiana del 28 giugno 2006. Su Wikipedia, si legge pure che nel 1985 ha partecipato come concorrente al quiz di Mike Bongiorno, “Pentatlon”, diventandone il campione (questo sì che è un onore per l’Italia). Purtroppo, fa capolino anche qualche magagna, sempre stando a quanto pubblicato su Wikipedia. Ecco la prima: “In occasione di una votazione avvenuta al Senato il 25 ottobre 2002, Lucio Malan è stato criticato per aver votato quattro volte al posto di colleghi assenti; Malan ha replicato a queste critiche, in interviste e lettere di smentita, dichiarando di aver semplicemente proceduto alla verifica del numero legale, attestando la presenza di colleghi che erano in aula. Ciò sarebbe palesemente smentito da alcune fotografie circolanti in rete, come quella che lo mostra con le mani in due apparati di voto.” Eccone un’altra, anch’essa desunta dalle cronache (la pagina di Wikipedia è ricca di link verso le fonti): “Nel 2009, un articolo apparso sul Venerdì di Repubblica l’ha criticato per avere fatto assumere dal Senato, come sua segretaria particolare, la moglie, la quale secondo lo stesso articolo ha inviato ai colleghi un messaggio di posta elettronica segnalando che il loro appartamento era in vendita, utilizzando l’account ufficiale del Senato. Successivamente Il Fatto Quotidiano ha evidenziato come, oltre alla moglie, il senatore abbia fatto assumere con regolare contratto, presso la sua segreteria, anche la nipote.”
Naturalmente, trattandosi di un uomo probo e scrupoloso, ci si deve rifiutare di credere che queste assunzioni familiari siano realmente avvenute; moglie e nipote di Malan svolgeranno di sicuro un lavoro ben lontano da “Roma ladrona”.
Erika Stefani
Infine, qualche notizia sulla tostissima Erika Stefani, avvocatessa vicentina nata nel 1971. Di lei, purtroppo, non si conosce altro che la professione, come si evince dalle pagine sul sito del Senato (cliccare qui) e su Wikipedia (cliccare qui). Non potendo forse vantare altissimi meriti accademici, la Stefani si rifà alla grande con l’attività parlamentare: le va dato atto che è stata quasi sempre presente alle sedute del Senato (1.782 volte su 1.816, pari al 98,13% delle riunioni), come riportato dal settimanale L’Espresso (cliccare qui per leggere il resoconto pubblicato dal magazine). Inoltre, nel suo palmares figura anche il titolo di Miss Palazzo Madama (cliccare qui per leggere l’articolo pubblicato dal quotidiano Libero), una onorificenza che non teme insidie da parte della ricercatrice Elena Cattaneo.
A conti fatti, probabilmente è lei la figura che esce meglio dall’istantanea di un contorsionismo circense scattata ad opera di Forza Italia. Povera Erika: chissà quanto avrà sofferto quando avrà saputo che Renzo Bossi è stato accusato di non essersi sudato la laurea, ma di averla comprata con i fondi pubblici del partito.
La tattica delle vacche sciancate
In Sud America, quando gli allevatori di bestiame devono attraversare con le mandrie un fiume infestato dai pesci piranha, mandano in avanscoperta le vacche malate, quelle sacrificabili. La marcata impressione è che il tycoon di Arcore abbia spinto avanti le prime due o tre mucche in acque pericolose (o pretestuose).
Ogni guerra ha le sue vittime, comprese le battaglie più sciocche e pusillanimi.