Google: hacker o guasto?

31 Gen 2009 | Di | Categoria: In primo piano: news

31 gennaio 2009 – Popolo delle Libertà in agitazione: intorno alle ore 16 dell’ultimo giorno del mese, Google, il più importante motore di ricerca su Internet, l’essenza della stessa Rete, segnalava come potenzialmente pericoloso ogni sito che conteneva la parola-chiave “Silvio Berlusconi”. Cliccando comunque sui link, si veniva indirizzati verso una pagina di avvertenze. L’avviso appariva sotto al titolo di tutte le pagine indicate come risultati della ricerca. Golpe in chiave telematico-politica? Attentato tecnologicamente avanzato alle libertà propugnate dai belusconiani? Per gli avversari del Cavaliere sarebbe stato troppo bello. Molti di loro già si stavano sfregando le mani quando, però, lo stesso allarme è comparso facendo ricerche inerenti a Walter Veltroni ed al Senato della Repubblica.

 

Ecco, allora, che è toccato ai nemici della partitocrazia gridare “Hurrà!”. I seguaci di Beppe Grillo hanno inneggiato alla giustizia informatica e si sono preparati a inondare Internet con messaggi battaglieri, pronti ad innalzare barricate di bites su cui combattere. Festa durata poco: pure i siti contenenti riferimenti al comico genovese avrebbero potuto “arrecare danni al tuo computer”.

In realtà è accaduto che, per una manciata di minuti, Google abbia apposto l’avviso di potenziale pericolosità su tutti i risultati delle ricerche effettuate collegandosi a google.it. Lo stesso problema, inoltre, è stato segnalato in quasi tutti i Paesi serviti da Google.

E’ molto probabile che si sia trattato di un semplice guasto, quasi immediatamente riparato dai tecnici del colosso di Mountain View. Le migliaia di server, che consentono agli utenti di Google di fare miliardi di ricerche ogni giorno, filtrano una mole impressionante di dati ed è possibile che una minima modifica del software che governa i processi e garantisce la sicurezza li abbia “traditi” (Google ha più volte dichiarato che i miglioramenti apportati ai suoi algoritmi di ricerca sono centinaia all’anno). Sebbene, in primissima battuta, data la natura del fenomeno che ha nuociuto a Google ed all’intera Rete, non si possa escludere l’azione di qualche gruppo di hacker particolarmente abile.

Ad ogni modo, allarme ed apprensione rientrati nel giro di pochi minuti. Verso le ore 16.15, i risultati delle ricerche erano tornati regolari, dopo aver regalato… un quarto d’ora di paura ad alcuni e di sogno ad altri.

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