Imu Roma, aliquota del 5 per mille sulla prima casa
19 Mar 2012 | Di Giuseppe | Categoria: In primo piano, In primo piano: newsImu Roma, aliquota del 5 per mille sulla prima casa e del 10,6 sugli altri fabbricati
Il 16 marzo 2012, la Giunta comunale di Roma ha approvato il Bilancio di previsione per il 2012, che ora dovrà essere vagliato dall’Assemblea capitolina per essere ratificato.
Il provvedimento più atteso da parte dei contribuenti era quello relativo all’Imu, l’Imposta Municipale Unica, cioè la nuova Ici che graverà sugli immobili.
Per l’abitazione principale (la cosiddetta “prima casa”), la giunta guidata da Gianni Alemanno ha deciso una aliquota del 5 per mille, di un punto superiore a quella base prevista dal decreto Monti del dicembre scorso.
Per quanto riguarda gli altri fabbricati – dalla seconda casa ai negozi, dai fabbricati generici agli studi privati – la giunta di Roma ha fatto ricorso al massimo aumento possibile (il 3 per mille), portando l’aliquota al 10,6 per mille (in pratica, l’1,06%).
Per mitigare l’effetto della stangata sugli immobili, è stato stabiliti di non aumentare l’addizionale Irpef comunale.
Come si legge nel comunicato stampa diramato dal Comune, “Considerato che l’IMU ad aliquota base determina maggiori introiti e minori trasferimenti solo a vantaggio dello Stato, le maggiori esigenze sopra indicate (necessità di reperire 730 milioni di euro, n.d.r.) sono state affrontate nel modo seguente. L’aliquota IMU è stata fissata al 5 per mille per quanto riguarda le prime case e al 10,6 per mille sulle seconde case e gli altri tipi di fabbricati; complessivamente il gettito dell’addizionale IMU per Roma Capitale sarà pari a 656 milioni di euro”.
“Si è privilegiato l’IMU come leva del riequilibrio dei conti – prosegue la nota ufficiale – proprio per i contenuti di maggiore equità connessi con il carattere patrimoniale dell’imposta, evitando ogni ulteriore aumento dell’addizionale comunale Irpef”.
Inoltre, nel comunicato si sottolinea che “hanno concorso all’equilibrio di bilancio altre risorse e, in particolare, i tagli ai contratti di servizio ed ad altre spese (39,2 milioni di euro), i risparmi fiscali derivanti dalla costituzione della holding (20 milioni di euro) e ulteriori maggiori entrate per 14,7 milioni di euro.”
Fra le misure a sostegno delle fasce meno abbienti della cittadinanza, sono state mantenute le agevolazioni per le famiglie e le categorie deboli e si è disposto il blocco degli incrementi tariffari. Il totale stanziato per le agevolazioni, ammonterebbe a circa 27 milioni di euro.
Stando a quanto dichiarato dall’esecutivo capitolino, la spesa sociale sarebbe stata portata – sempre nel Bilancio di previsione – dai 202,5 milioni del 2011 a 211,4 milioni del 2012.
Una speranza per i proprietari di immobili a Roma viene dalla lotta all’evasione fiscale, i cuoi proventi verranno utilizzati per abbattere le aliquote Imu, nonché per interventi a favore dell’occupazione.
Tuttavia, per quanto attiene alle spese a carattere sociale, restano ancora da recuperare 18 milioni di euro, per mantenere invariato l’impegno economico rispetto al 2011.
Il vicesindaco Sveva Belviso ha ringraziato il sindaco e la Giunta “per aver mantenuto l’impegno di non effettuare tagli sul fondo comunale sui servizi sociali”. “Roma Capitale li garantirà – ha affermato la Belviso – Ci assumiamo la responsabilità di non chiudere alcun servizio, nonostante i mancati trasferimenti dallo Stato alla Regione e da quest’ultima al Comune, di 18 milioni di euro”.
Dura la reazione dell’opposizione in Campidoglio. Nieri, di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà), ha commentato: “Alemanno e la sua giunta, ormai a fine mandato, hanno dato il via ai saldi di fine stagione mettendo in vendita un pezzo importantissimo del patrimonio pubblico, come Acea”. “Si fa così carta straccia – ha rimarcato Nieri – della volontà dei cittadini che, neanche un anno fa, hanno manifestato con il referendum la contrarietà alla privatizzazione della gestione dei servizi idrici”.
Cliccare sul seguente link per collegarsi alla calcolatrice Imu relativa al Comune di Roma:
http://www.dossier.net/guida/comuni/roma/index.html
Per quanto rigurda l’IMU chiedo al sindaco, di fare un passo indietro per i padri SEPARATI.
Abito e vivo in Sardegna. Pensionato Inps, con casa di piccola proprietà.
Mia figlia studentessa abita nella casa di mia proprietà a Roma.
Domanda alla Giunta Comunale di Roma: perchè devo pagare l’IMU come seconda casa al 10,60 per mille
e non come “prima casa agevolata” al 5 per mille ? Oppure sarò costretto a vendere (sic) casa a mia figlia
pagando la casta “notaio” di circa 5000 euro, oppure con “donazione” sempre pagando alla casta circa
4000 euro? Stiamo parlando di una figlia nullatenente e di un padre pensionato INPS che deve mantenerla.
A Lei Sindaco Alemanno. Alle prossime elezioni :
RISPOSTA
L’articolo 13, comma 14, lettera b), del decreto legge 201/2011 ha abrogato la potestà regolamentare dei Comuni di considerare “abitazioni principali” quelle concesse in uso gratuito (comodato) a parenti in linea retta o collaterale (articolo 59, comma 1, lettera e), del Dlgs 446/97), come avveniva invece ai fini dell’Ici. Sicché, al fine di evitare di assoggettare a tassazione come “seconda casa” l’appartamento di Roma dato in uso gratuito a sua figlia, deve ben valutare l’opportunità di costituire sul bene stesso un diritto reale di abitazione, usufrutto o uso. In tal modo, il soggetto passivo dell’appartamento sarà sua figlia per la quale l’abitazione sarà principale, mantenendovi sia la dimora abituale, sia la residenza anagrafica. Tali diritti reali, che possono avere anche tempo determinato, sono frequentemente costituiti in capo ai genitori.
Per beneficiare di un’aliquota ridotta in questi casi, bisognerebbe ipotizzare la stipula di un contratto di locazione tra i soggetti interessati, nella speranza che il Comune deliberi un’aliquota ridotta per le abitazioni locate, ma dovrebbe trattarsi di un “vero” contratto, e non già di un contratto “fittizio” fatto solo per ottenere l’eventuale aliquota ridotta.