La Prestigiacomo: “Lascio il Pdl”

22 Dic 2010 | Di | Categoria: In primo piano, In primo piano: news

Stefania Prestigiacomo e Silvio BerlusconiNuova bufera sull’harem politico di Berlusconi. Stefania Prestigiacomo, ministro per l’ambiente, ha confidato in lacrime di non riconoscersi più nel Pdl e che, di sicuro, non accetta più Fabrizio Cicchitto come suo capogruppo. “Sono amareggiata per come sono andate le cose in Aula – ha dichiarato ai giornalisti la Prestigiacomo – pertanto, non mi riconosco più in questo Pdl, mi dimetto, me ne vado al gruppo misto, ma resto al governo. Ovviamente poi chiarirò tutto questo con il presidente Berlusconi”. Il motivo della decisione va ricercato nella votazione alla Camera relativa alla proposta di sospendere l’esame del testo sulla libera imprenditorialità ed il sostegno del reddito, avanzata dal Pd e sostenuta dal ministro che ha votato a favore della sospensione, diversamente dalla maggioranza di governo. Alla fine, la proposta è stata respinta dall’assemblea di Montecitorio per soli 3 volti. Quando la Prestigiacomo ha preso le sue carte ed è uscita di corsa dall’aula, dai banchi del Pdl hanno gridato: “Dimissioni, dimissioni”.
Secondo l’Italia dei Valori, “il teatrino messo in scena in aula alla Camera supera ogni limite di demenzialità e spiega bene – come afferma il vice-capogruppo dell’IdV, Antonio Borghesi – come si sia potuti arrivare ad una situazione politica come quella in cui ci troviamo: Moffa, Pdl, ex finiano, che sfiducia il ministro Prestigiacomo era già uno spettacolo, completato poi dal salvataggio della ministra ad opera di Fli”.

Lo sfogo e la decisione della Prestigiacomo seguono di poche settimane le annunciate dimissioni – seguite dal dietrofront dopo un colloquio con Berlusconi – del ministro per le pari opportunità Mara Carfagna che aveva puntato i piedi contro il premier e contro gli altri esponenti del suo partito in merito alla gestione dei rifiuti in Campania ed a causa dei forti contrasti con Nicola Cosentino (pluri-indagato e coordinatore regionale del Pdl). La Carfagna aveva annunciato di voler lasciare il Pdl, il Parlamento ed ogni incarico di governo. La stessa Carfagna si era successivamente trovata al centro di uno scontro con Alessandra Mussolini, definita una “vajassa” (cioè una popolana volgare e pettegola) dal ministro, ed è stata bersaglio delle critiche di Barbara Berlusconi che si è riferita a lei dicendo “E’ passata dai Telegatti a fare il ministro”.

A differenza di quanto accaduto al ministro per le pari opportunità, però, la Prestigiacomo non ha mai “scalpitato”, nonostante i passati attriti con i colleghi di partito e di governo. In passato, si ricordano altre sue lacrime di rabbia a stento trattenute, dopo un velenoso invito di Giulio Tremonti: “Non essere infantile”; in quell’occasione, durante un Consiglio dei ministri, la Prestigiacomo si era lamentata per il taglio dei fondi al suo dicastero.

Dimissioni temporanee anche in questo caso?

Aggiornamento serale: con una nota diffusa in serata, Palazzo Chigi ha comunicato che il ministro dell’ Ambiente e il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, “hanno chiarito ogni equivoco” su quelli che vengono definiti “una sfortunata coincidenza e un difetto di comunicazione“.

N.d.r. Più che “un difetto di comunicazione“, non sarà un difetto di serietà?

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