La Sicilia: 9
17 Giu 2008 | Di Giuseppe | Categoria: Le pagelline
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Un bel 9 pieno nella pagellina della Sicilia che, alle elezioni amministrative svoltesi il 15 ed il 16 giugno 2008, ha votato per il centrodestra con percentuali bulgare: tutte le 8 provincie che hanno aperto le urne sono andate alla formazione di Governo, con consensi tra il 53 ed il 77 per cento. Se si considera anche la provincia di Ragusa, dove le elezioni si sono svolte nel 2007, l’intera ragione è amministrata da uomini del centrodestra. Una vera lezione di coerenza politica protratta negli anni: nel 2001, alle consultazioni politiche, il Polo conquistò tutti i 61 seggi disponibili e nell’aprile 2008 i suffragi non sono stati meno favorevoli. Nemmeno il fatto che il Governo abbia pagato l’Ici a gran parte degli italiani con i soldi destinati dal governo Prodi al disastrato sistema viario siciliano ha indotto la regione a cambiare idea (allo stato attuale, in attesa della conversione in legge del decreto 27 maggio 2008 n. 93, si parla di una decurtazione di 1,3 miliardi di euro su 2,6 miliardi di costo complessivo degli sgravi Ici).
In Sicilia i collegamenti saranno pure esasperanti, il progettato ponte sullo Stretto di Messina sarà pure una cattedrale in un deserto assetato e con mille problemi fra cui l’alta disoccupazione che a Gela (centro di 77.000 abitanti in provincia di Caltanissetta) tocca punte del 25%, però… però la fede nelle doti del centrodestra è solida; anzi, granitica.
Hanno ragione Salvatore Cuffaro (in alto, nella foto a destra) e Raffaele Lombardo (in alto, nella foto a sinistra) ad esultare. Il neo senatore dell’Udc, chiamato Totò da amici e detrattori, vive il suo riscatto, dopo essere stato costretto a dimettersi a seguito di una condanna penale in primo grado. Mentre Lombardo, neo Governatore della regione per l’MPA (Movimento per l’Autonomia), sfoggia un fair play britannico a Catania: “Alla luce del voto amministrativo in Sicilia, c’è un rilievo da fare: mi auguro che la sinistra ritrovi la bussola perché ha bisogno di una nuova identità dalla fusione che è già avvenuta tra i Ds e la Margherita. Un governo che vuole conquistarsi il titolo di buongoverno, ha bisogno anche di una buona e forte opposizione“.
La Sicilia è sempre stata una terra generosa di talenti, basti pensare al solo campo della letteratura (Pirandello, Sciascia, Bufalino, ecc.). E se ne approfittassimo chiedendo ai siciliani di pagarci anche il bollo auto che Berlusconi ha promesso di abolire? Abbrevieremmo i tempi e, al Ponte sullo Stretto, il Popolo delle Libertà aggiungerebbe un bell’Aquafan.
[…] Original post by Giuseppe […]