Pensioni: scivolo d’oro in dono ai militari

3 Nov 2013 | Di | Categoria: Opinioni

L'ex ministro alla difesa Giampaolo Di PaolaSembra che in Italia lo strumento migliore per garantire privilegi e sfascio del Paese siano le leggi, quelle che dovrebbero essere uguali per tutti, scritte sempre peggio e sempre più nido di commi, sub-commi ed emendamenti a catena. L’ultimo trucco è quello denunciato oggi, 3 novembre 2013, da Goffredo Buccini sul Corriere della Sera. L’articolo ha come titolo “Lo «scivolo d’oro» dei militari italiani”. Nell’occhiello si legge “La spesa più rilevante dei prossimi 20 anni è per la «digitalizzazione» dell’esercito: 22 miliardi”. Questo, invece, il sommario: “Per i cinquantenni esenzione dal servizio di 10 anni con l’85% di stipendio. Resta anche il diritto alla pensione piena”. Cliccare qui per leggere l’articolo.

Bonus di 10 anni per i militari 50enni

In parole povere, ai militari di 50 anni potrebbero venire concessi 10 anni esenzione dal lavoro prima di andare in pensione, pagati con un mensile pari all’85% dello stipendio percepito da chi resta in servizio; la riduzione degli emolumenti non opererebbe ai fini previdenziali. Goffredo Buccini ha raccolto la segnalazione da una fonte che ha voluto restare anonima, ma che è attendibile, poiché si tratta di un vecchio ufficiale, “consulente istituzionale”.
Ecco uno dei punti salienti dell’articolo: “(…) dai 50 anni in poi (dieci anni prima del congedo) si può entrare in un magico limbo, lo «scivolo d’oro» appunto, grazie al quale si conserva l’ottantacinque per cento dello stipendio senza lavorare più nemmeno un solo giorno, con tanto di pensione piena; non è esclusa neppure la facoltà di fare altri lavori (il reddito non si cumula)”.

Il presupposto di questo regalo

La Legge 31 dicembre 2012, n. 244, intitolata “Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia”, consentiva all’esecutivo di disciplinare la materia con decreti attuativi. Il lavoro svolto quando era premier Mario Monti sta per essere ereditato e formalizzato sotto la guida di Enrico Letta. Gli atti governativi n. 32 e 33 attuerebbero la legge 244/2012 voluta da Giampaolo Di Paola (nella foto in alto), divenuto ministro con Monti, dopo aver concluso una carriera che, da ammiraglio, lo ha condotto a divenire capo di Stato maggiore della Difesa. Di Paola viene spesso ricordato per aver caldeggiato l’acquisto dei cacciabombardieri di quinta generazione F-35 (l’Italia ne acquisterà 90, invece dei 131 preventivati) e l’ammodernamento della portaerei Cavour.

Attenzione: i decreti attuativi non sono stati ancora emessi (il termine è fissato al 31 gennaio 2014) e, pertanto, lo scivolo d’oro non è una realtà. Tuttavia, è molto breve il passo affinché l’agevolazione diventi ufficiale. Altra sottolineatura doverosa: prima di parlare di casta, occorre ricordare che i militari italiani svolgono compiti importanti per la sicurezza della nazione e che i loro compensi quasi mai sono adeguati ai rischi corsi. La truppa sgobba sodo e mette a repentaglio la vita per una manciata di euro, mentre i regali finiscono nelle mani di chi sta in alto (basti pensare che l’Italia ha 480 generali e 2.342 colonnelli per guidare un esercito di 182.336 arruolati, mentre gli Stati Uniti hanno 984 generali e 12.229 colonnelli al comando di forze armate che contano 1.417.730 effettivi e l’arsenale più evoluto al mondo, cliccare qui).

Il solito banale escamotage

Tutto nasce dalla revisione della spesa pubblica che l’esecutivo guidato dal Presidente della Bocconi (Monti) ha anglicizzato chiamandola “spending review”, come se una locuzione inglese rendesse l’operazione più chic e meno dolorosa per i contribuenti italiani. Per seguire i dettami dei Professori, si è quindi proceduto al taglio dei costi dell’apparato pubblico. Purtroppo, siamo in Italia, dove il maquillage nasconde quasi sempre vecchie abitudini. Così, sono stati alleggeriti i bilanci di ministeri ed amministrazioni pubbliche caricando gli oneri sulle spalle dell’Inps e della collettività. E’ il solito meccanismo alla Pulcinella, ripetuto infinite volte in ambito pubblico e privato: si favorisce la fuoriuscita di personale, magari con sostanziosi incentivi economici; i lavoratori arrivano all’età della pensione con “scivoli” di varia natura e finiscono per aumentare il numero di coloro che percepiscono un assegno mensile dall’Inps. Di rado si tratta di pensioni da nababbo – sia chiaro – ma è un fatto che i vitalizi vengono alimentati dai contributi di chi attualmente lavora e versa denaro nelle casse dell’Istituto previdenziale pubblico, senza avere la certezza di ottenere in futuro erogazioni analoghe.

I risparmi del Ministero della Difesa

Nell’articolo pubblicato sul Corriere della Sera, si riportano anche i tre canali di cui il Ministero della Difesa intende avvalersi per ridurre il costo dei dipendenti: passaggio del personale ad altri ministeri, prepensionamento, «esenzione dal servizio» (comma 6, articolo 2209 del Codice dell’ordinamento militare). Come scrive Buccini, quest’ultimo è “il punto più controverso nella disciplina del periodo transitorio”; “questo bonus decennale per le forze armate in (libera) uscita verrà inserito nel codice dell’ordinamento militare a meno che Camera e Senato non si mettano di traverso in modo plateale (è solo previsto un loro parere) spingendo il governo a ripensarci. Fino a oggi il comma dorato stava attraversando zitto zitto l’ultimo guado tra Palazzo Madama e Montecitorio. Eppure era proprio difficile non accorgersene.”

Che cosa dispone la legge sul riordino del sistema militare

L’articolo 3, comma 1, lettera “m” della Legge 31 dicembre 2012, n. 244, intitolata “Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia”, stabilisce – fra gli altri – il seguente principio:
“previsione di disposizioni transitorie intese a realizzare con gradualità la riduzione delle dotazioni organiche, di cui alle lettere a) e b), e il passaggio dalla vigente normativa a quella adottata dal decreto legislativo di cui all’alinea del presente comma, anche attraverso l’adozione di misure dirette a consentire, in relazione alle effettive esigenze di riduzione, l’estensione dell’istituto dell’aspettativa per riduzione di quadri anche ad altre categorie di personale e il transito presso altre amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni, nell’ambito delle relative facoltà assunzionali, del personale militare in servizio permanente, con le modalità di cui alla lettera e), e ricorrendo anche ad eventuali forme di esenzione dal servizio, da disporre a domanda dell’interessato e previa valutazione da parte dell’amministrazione delle proprie esigenze funzionali, nonché sulla base degli ulteriori limiti e modalità previsti dal decreto legislativo di cui all’alinea del presente comma, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

Le modifiche all’esame che suscitano scandalo

Sottolineando che a far sobbalzare i contribuenti dovrebbe essere la spesa di 22 miliardi di euro per digitalizzare l’apparato difensivo italiano, si riportano i documenti all’esame del Governo, riguardanti i citati decreti attuativi. Per esaminare direttamente la pagina con il riepilogo degli atti, cliccare qui.

Il primo dossier utile a capire che cosa si prepara a decretare l’esecutivo è intitolato “Revisione dello strumento militare – Schema D.Lgs. n. 33 – (Revisione delle dotazioni organiche) Legge n. 244/2012” (cliccare qui per leggere il testo) ed è datato 7 ottobre 2013. L’elaborato è stato predisposto dal Servizio studi della Camera e del Senato. In esso, si delinea l’obiettivo da perseguire: “In particolare, attraverso l’inserimento nel Codice dei nuovi articoli 2209-quater, 2209-quinquies, 2209-sexies, 2209-septies e 2209-octies, previsto dall’articolo 4 dello schema di decreto in esame, sono individuate e disciplinate una serie di misure attraverso le quali, in conformità a quanto previsto dalla legge delega 244 del 2012, si intende realizzare con gradualità la riduzione delle dotazioni organiche del richiamato personale.”

L’articolo d’oro del Codice dell’ordinamento militare

L’articolo che prepara lo scivolo d’oro per i militari è fresco di conio; si tratta del 2209-sexies. In tema di esenzione dal servizio, nella relazione introduttiva è scritto: “Il nuovo articolo 2209-sexies prevede che, sino al 2024, ovvero sino al diverso termine previsto dalla legge delega per l’ attuazione della revisione, in senso riduttivo, delle dotazioni organiche complessive del personale militare, il personale militare non soggetto a vincoli di ferma, può essere esentato dal servizio, a domanda, nei dieci anni precedenti il raggiungimento dei limiti di età ordinamentali previsti per la cessazione dal servizio permanente.

Tale facoltà è prevista:

  • nei limiti dei contingenti massimi definiti nel richiamato piano di programmazione triennale scorrevole;
  • con il riconoscimento, al personale militare esentato dal servizio, di un trattamento economico pari all’85% del trattamento economico complessivamente goduto dal pari grado in servizio, ivi comprese le competenze fondamentali fisse, continuative ed accessorie. La riduzione non opera ai fini previdenziali.

Il testo pubblicato in una scheda dei lavori

In un documento presente sul sito della Camera dei Deputati, l’agevolazione viene illustrata con maggiori particolari. Per consultare il documento, cliccare qui.
Di seguito, si riporta il passaggio cruciale: “l’articolo 2209-sexies prevede che, durante il periodo transitorio, il personale militare non soggetto a vincoli di ferma interessato da processi di riorganizzazione, revisione e razionalizzazione di strutture e funzioni possa essere esentato dal servizio, a domanda, nei dieci anni precedenti alla data di raggiungimento dei limiti di età ordinamentali previsti per la cessazione dal servizio permanente, nei limiti dei contingenti massimi fissati con la programmazione triennale di cui all’articolo 2209-quiilquies, contestualmente introdotto. Il trattamento economico complessivamente goduto dal personale militare corrisposto dal Ministero della difesa durante il periodo di esenzione, ivi comprese le competenze fondamentali fisse, continuative ed accessorie, è pari all’85 per cento di quello del pari grado in servizio. La riduzione non opera ai fini previdenziali”.

Il testo completo della modifica al Codice

Art. 2209-sexies. Esenzione dal servizio
1. Sino all’anno 2024, ovvero al diverso termine stabilito ai sensi dell’articolo 5, comma 2, della legge 31 dicembre 2012, n. 244, il personale militare, appartenente all’Esercito italiano, alla Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di corpo, e ali’ Aeronautica militare, non soggetto a vincoli di ferma può chiedere di essere esentato dal servizio, nel corso del decennio antecedente alla data di raggiungimento del limite di età ordinamentale previsto, nell’ambito dei contingenti fissati dal piano di programmazione triennale di cui all’articolo 2209-quater.
2. L’esenzione può essere concessa dall’amministrazione, in base alle proprie esigenze funzionali, esclusivamente al personale interessato da processi di riorganizzazione, revisione e razionalizzazione di strutture e funzioni.
3. Durante il periodo di esenzione dal servizio, al personale è corrisposto un trattamento economico pari all’85 per cento di quello ordinariamente spettante in territorio nazionale, per competenze fondamentali e accessorie fisse e continuative, al momento del collocamento nella nuova posizione. La riduzione del trattamento economico non opera ai fini previdenziali.
4. Il trattamento economico di cui al comma 3 è cumulabile con altri redditi derivanti da prestazioni lavorative rese dal dipendente come lavoratore autonomo o per collaborazioni e consulenze con soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, o società e consorzi dalle stesse partecipati. In ogni caso non è consentito l’esercizio di prestazioni lavorative da cui possa derivare un pregiudizio all’amministrazione della Difesa.
5. Il personale militare esentato dal servizio ai sensi del presente articolo è escluso dalle procedure di avanzamento ovvero di conferimento della qualifica di luogotenente, con decorrenza successiva al collocamento in tale posizione, sino al raggiungimento del limite di età ordinamentale, ovvero fino alla maturazione del requisito di accesso al trattamento pensionistico, senza possibilità di riammissione in servizio, fatte salve le esigenze di mobilitazione e l’applicazione dell’articolo 992.
(Pagina 35 del documento sopra linkato).

Approfondimento: il testo in fieri del decreto attuativo n. 32

Per conoscere l’attuale assetto delle forze armate italiane, si può consultare il testo del decreto attuativo n. 32, in attesa della sua versione definitiva. Per collegarsi al documento, cliccare qui. L’atto, intitolato “Revisione dello strumento militare – Schema D.Lgs. n. 32 (Revisione delle strutture e dell’organizzazione) Legge n. 244/2012” è stato presentato dal Servizio Studi del Dipartimento difesa il 7 ottobre scorso.

L’entità complessiva delle dotazioni organiche del personale militare dell’Esercito italiano, della Marina militare e dell’Aeronautica militare, di cui all’art. 798, comma 1, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, è di 170.000 unità.

Ai sensi del successivo articolo 799, il totale generale degli organici delle forze armate, come da ultimo ridefinito dal D.P.C.M. 11-1-2013 è il seguente:

a) Esercito italiano: 100.211 unità;
b) Marina militare: 30.421 unità;
c) Aeronautica militare: 39.368 unità.

La ripartizione dei volumi organici delle Forze armate è determinata nelle seguenti unità:
a. ufficiali:
1) 10.782 dell’Esercito italiano;
2) 4.120 della Marina militare;
3) 5.500 dell’Aeronautica militare;
b. sottufficiali:
1) 21.554 dell’Esercito italiano, di cui 2.147 primi marescialli, 4.995 marescialli e 14.412 sergenti;
2) 13.576 della Marina militare, di cui 2.178 primi marescialli, 5.774 marescialli e 5.624 sergenti;
3) 23.515 dell’Aeronautica militare, di cui 3.000 primi marescialli, 6.480 marescialli e 14.035 sergenti;
c. volontari:
1) 67.875 dell’Esercito italiano, di cui 50.357 in servizio permanente e 17.518 in ferma prefissata;
2) 13.576 della Marina militare, di cui 8.976 in servizio permanente e 4.600 in ferma prefissata;
3) 10.353 dell’Aeronautica militare, di cui 5.900 in servizio permanente e 4.453 in ferma prefissata.

Difesa: situazione attuale

Situazione attuale
qualifiche Ufficiali Marescialli Sergenti Truppa
organico 22.992 55.979 15.858 83.421
percentuale 12,70% 31,00%  8,79% 46,20%
Modello con 150.000 unità
qualifiche Ufficiali Marescialli Sergenti Truppa
organico 18.300 18.200 22.320 91.380
percentuale 12,1% 12,1% 14,8% 61,0%

Difesa: riforma Giampaolo Di Paola

Modello con 190.000 unità
qualifiche Ufficiali Marescialli Sergenti Truppa
organico 22.250 25.415 38.532 103.803
percentuale 11,7% 13,4% 20,3% 54,6%
Modello con 150.000 unità
qualifiche Ufficiali Marescialli Sergenti Truppa
organico 18.300 18.200 22.320 91.380
percentuale 12,1% 12,1% 14,8% 61,0%
Tags: , , ,

10 commenti
Lascia un commento »

  1. ..quando si parla delle Forze Armate si ascoltano solo discorsi campati in aria.Per gli F.35 non si contano gli strateghi ,fosse per loro nel giro di pochi anni avremmo solo degli alianti,non sanno immaginare come un aereo.frutto di anni di progettazione e sperimentazioni non si compra al mercatino ma esige sforzi congiunti e sarà impiegato per molti anni.Tecnologia futuristica,impiego di materiali d’avaguardia,impiego di maestranze d,avanguardia e conseguente ricaduta economica su ogni campo valgono più di un panino imbottito distribuito a chi ne ha bisogno.I militari sono i portatori una mentalità necessaria perchè la società si sviluppi in un contesto di valori indispensabili per un esistenza che rispetti e faccia rispettare il prossimo.Rischiano la vita ,sono sottoposti a lavori e turni massacranti,pagati male per tutta la carriera,sottoposti a corsi di studio pesanti con sviluppo di carriera lento e faticoso,a volte mal sopportati

  2. a volte terminano la carriera con gravi malattie professionali.il numero dei generali non è esorbitante rispetta le necessita e le attribuzioni per governare una organizzazione in eterna trasformazione ,il termine “Generale”forse impressiona ma si pensi ai direttori generali dei vari enti ed industrie , quanti sono?cosa fanno?un’ organizzazione come quella delle forze armate deve far fronte ad ogni esigenza,viene sottoposta ad improvvisi interventi che fanno dilatare le esigenze organizzative con l’impiego di uomini e mezzidi riserva.L’impiego nelle forze armate non suscita entusiasmi ,lo scarso trattamento economico non aiuta,l’entusiasmo dei più nel tempo si logora,i continui trasferimenti non permettono di organizzare il futuro della famiglia con conseguenze economiche su tutta la famiglia.La moglie non può accedere ad un lavoro ed difficile l’acquisto di una casa.Insomma è ora di smetterla di crocifiggere i militari.

    RISPOSTA

    Tranne che sul numero dei generali, concordo con lei su tutto. Come ho scritto, i militari svolgono un lavoro prezioso per il Paese e vanno rispettati.
    Grazie per il suo intervento.

  3. BUONA SERA A TUTTI VOI, VOLEVO SAPERE SE QUESTA NORMATIVA LA 244/2012 VIENE APPLICATA ANCHE ALLE FORZE DI POLIZIA IN QUESTO CASO ALL’ARMA DEI CARABINIERI VISTO CHE HANNO ANCHE COMPITI MILITARI ?

    RISPOSTA

    La legge n. 244 del 2012 ha disposto genericamente la riduzione degli organici ed ha affidato al Governo il compito di emanare norme più dettagliate, attraverso decreti attuativi. Questi ultimi sono all’esame dell’esecutivo, nonché di Camera e Senato che forniranno un parere. Pertanto, fino ad ora si parla soltanto di misure allo studio, non ancora ufficializzate. Per sapere con certezza come verrà disciplinata la materia, occorre attendere che gli stessi decreti attuativi vengano approvati e pubblicati. Tuttavia, benché tutto sia possibile per il legislatore, mi sembra improbabile che la riduzione degli organici – e quindi la possibilità dello “scivolo d’oro” di cui si parla in questi giorni – possa riguardare anche Carabinieri e Polizia, considerati i loro compiti di salvaguardia del territorio e della sicurezza pubblica.
    Grazie per il suo intervento.

  4. […] […]

  5. Buonasera. Mi sembra di aver capito che questa proposta di legge finalizzata alla riduzione dei quadri nelle forze armate, sia alquanto ambigua nell’articolato. Appare evidente l’esclusione dell’Arma dei Carabinieri dall’applicativo del decreto, quasi come voluto, ma il relatore sembra dimenticare un dettaglio che poi tanto trascurabile non è, ed è quello che riguarda appunto i quadri delle Forze Armate e come tale, l’Arma dei Carabinieri è la quarta Forza Armata. Questo dettaglio, a mio modestissimo parere, darà adito a controversie. Riguardo ai rischi, alle patologie che spesso si contraggono in, e per ragioni di servizio, ed agli stipendi inadeguati, mi rifaccio ai precedenti commenti. Grazie.

    RISPOSTA

    Grazie a lei per il suo commento.

  6. Oggi si urla allo scandalo x questo “scivolo d’oro” la miopia di certi giornali e proprio stucchevole, circa 20 anni fa’ si costruiva l’esercito professionista eliminando la leva oggi che questo modello non e più economicamente sostenibile si getta la scure contro i militari anziché contro le scelte politiche scellerate dell’epoca, senza capire che i militari in servizio vengono pagati dallo stesso portafoglio come se fossero in pensione e che alla fine risulta un risparmio e non uno scivolo d’oro, ma ovviamente pur di far notizia stile giornale che prendono milioni di contributi dallo stato ogni anno ( soldi delle tasse ) questo non lo dicono sono solo capaci di sparlare senza conoscere la materia, oppure questi militari li dobbiamo mandare a casa senza nulla come dire che un disoccupato lo lasciamo senza cassa integrazione, basta fare terrorismo mediatico e far credere alla gente cose non vere.

  7. Ho sempre servito il mio paese, l’Italia. Ho una carriera alle spalle come sottufficiale di Marina (5 anni). Ho combattuto in Golfo Persico nel 1991 su Nave Audace, per la libertà di quel paese il Kuwait, ed anche per gli interessi del mio paese ripeto l’Italia. Ho lasciato la Marina Militare Italiana senza demerito per passare nell’Arma dei Carabinieri. Dal 1994 sono nella benemerita, prestando servizio sempre presso reparti territoriali e specializzati. Ho sempre cercato di aiutare i cittadini e il mio paese l’Italia, contrastando la criminalità in tutte le sue sfaccettature, non da una poltrona di un ufficio, ma sul territorio a contatto con il brutto della nostra società, e con gente bisognosa e disperata che aveva bisogno in quegli attimi, a volte sacrificando la mia famiglia. Un militare, un carabiniere o poliziotto che sceglie questa vita, la sceglie volontariamente senza dubbio, anche per lo stipendio fisso sicuramente. Ma la nostra Italia in cambio della salvaguardia della libertà e delle leggi, che cosa ci dà in cambio, critiche. Io dico solo una cosa, vi immaginate un militare o un carabinieri a 50 anni in uno scenario di guerra o in una situazione operativa di pronto intervento. Se vogliono mandarci in pensione qualche anno prima ben venga, noi forse siamo una delle categorie, senza togliere niente a nessuno, che ne avrebbe tutti i diritti. Infine i signori politici si sono letteralmente spolpati il denaro dei contribuenti per anni, e solo adesso si accorgono che questa legge secondo il mio parere giusta, porterebbe uno spreco di denaro. Un servitore della patria Brig.CC.

    RISPOSTA

    Grazie per aver letto il mio post e grazie per la sua testimonianza.
    Purtroppo il malgoverno del Paese, in casi come quello dello ‘scivolo d’oro’ prospettato per i militari, rischia di creare attriti fra i cittadini onesti, ben lontani da ogni privilegio. Ad avvantaggiarsi di questi contrasti sono coloro che li causano con pressapochismo e indifferenza verso il bene comune: i politici di tutti i partiti, nessuno escluso (si pensi al recentissimo scandalo dell’Atac di Roma).
    P.s. Per lavoro, ho potuto constatare quanta dedizione e quanta umanità ci siano nell’opera svolta da Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia e da tutti coloro che tutelano la popolazione ogni giorno.

  8. lo-scivolo-d’oro-dei-nostri-militari-dieci-anni-di-stipendio-senza-lavoro-…… e chi invece, pur avendo 55 anni, vuol rimanere ancora in servizio?

    RISPOSTA

    In questo caso, il militare resterebbe in servizio. Il cosiddetto ‘scivolo d’oro’, qualora venisse approvato, sarebbe una possibilità che il lavoratore può sfruttare o ignorare.

  9. E’ UNO SCHIFO NON E’ POSSIBILE TRATTARE I LAVORATORI USANDO DUE PESI EEDUE MISURE, CI SONO LAVORATORI CHE HANNO 43 DI CONTRIBUTI ANCORA IN SERVIZIO, E CON QUELLO CHE STA SUCCEDENDO AI GENERALI E I LORO SOTTOPOSTI SI FANNO QUESTI BEI REGALI. POLITICI DI MERDA….

  10. SONO TUTTI XXXXX….
    CON IL XXXX DEGLI ALTRI…
    E VIVA LA NAJA…… MAL PAGATA, MAL VESTITA, MAL IMPIEGATA,
    MAL EQUIPAGIATA,
    GRAZIE A TUTTI…………..
    ANDATE ALL’INFERNO, RIK

Lascia un commento