Precari senza pensione?
15 Ott 2010 | Di Giuseppe | Categoria: In primo piano, In primo piano: newsLa notizia è di quelle che fanno gelare il sangue a molte persone: in futuro, per milioni di lavoratori precari, potrebbe non esserci la pensione, perché non riescono a raggiungere il livello minimo di contributi. In realtà, facendo conti grossolani, non se ne dovrebbe restare stupiti più di tanto: i soldi non ci sono e chi versa ora i contributi dovrebbe intuire che essi servono a pagare le attuali pensioni. Inoltre, sempre conti alla mano, il problema non dovrebbe riguardare solo l’Inps, cioè l’Istituto Nazionale di Previdenza, ma anche altri istituti di categoria. Avremo un futuro di anziani col solo assegno sociale? Oppure, addirittura, senza alcun vitalizio?
Questo, il sottotitolo dell’articolo pubblicato sul sito del Fatto Quotidiano:
Il presidente dell’Inps dice che l’istituto non permetterà a chi è iscritto alla “gestione separata” di poter fare online una “simulazione” della propria pensione: “Si rischierebbe un sommovimento sociale”. Rivolta in Rete dei precari, ma i sindacati rimangono in un imbarazzante silenzio.
L’inizio dell’articolo, sempre sul sito del Fatto Quotidiano:
Precari in allarme, un futuro senza pensione. E i sindacati che fanno? Tacciono. Nei giorni in cui su Internet si moltiplica il tam tam intorno al destino dei parasubordinati, i confederali sono impegnati a esprimere solidarietà e sdegno nei confronti degli attacchi con uova e vernice alle sedi della Cisl di Terni e Roma. Ma non sono loro che devono difendere i lavoratori? Se lo domandano i giovani che in Rete hanno dato il via al passaparola della dichiarazione di Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, che lo scorso 6 ottobre sulle pagine del Corriere della Sera ha chiosato al convegno dell’Ania e Consumatori: “Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale”. Questo significa che, mentre i lavoratori che entro 12 mesi raggiungono il diritto al pensionamento possono consultare online quanto riscuoteranno, per i precari l’incertezza sulle cifre è assoluta. I contributi che pagano oggi, ovvero il 26% del loro stipendio, finisce nelle casse dell’istituto di previdenza per pagare nonni e genitori. Non certo il loro futuro.