Proroga in vista per la Dichiarazione Imu
3 Nov 2012 | Di Giuseppe | Categoria: In primo piano, In primo piano: newsCi risiamo: l’Imu ha ricominciato a ballare. L’imposta più tribolata e più detestata continua a seminare sconcerto ed incertezze fra i contribuenti. Anche stavolta, a sparigliare le carte è un emendamento a quanto stabilito in precedenza. Di proroga in proroga, si rischia di perdere il filo.
A slittare è il termine di presentazione della dichiarazione Imu, a pochi giorni dalla pubblicazione ufficiale del modello, delle relative istruzioni e del decreto di approvazione. Il 31 ottobre scorso, il ministro dell’economia Grilli aveva ribadito che le dichiarazioni Imu andavano presentate entro il 30 novembre prossimo.
Il contrordine arriva da una modifica approvata ieri, 2 novembre, dalla Commissione Bilancio della Camera, su proposta di Giuseppe Marinello, un deputato del Pdl che forse vuole emulare il suo collega di scranno e di partito Gianfranco Conte, autore di uno degli emendamenti più inutili che hanno martoriato l’esistenza della Imposta Municipale Propria (cioè la possibilità di eseguire il versamento per la prima casa in 3 rate, di cui si è avvalso solo il 5% dei cittadini), introdotta nel 2011 dal decreto sul federalismo fiscale ed anticipata di due anni dal governo Monti.
Secondo quanto deciso ieri in Commissione, per quanto riguarda gli immobili oggetto di variazioni dal 1° gennaio 2012, la dichiarazione Imu non dovrà più essere presentata entro il 30 novembre 2012, ma si avranno tre mesi di tempo a partire dalla pubblicazione del decreto ministeriale sulla Gazzetta Ufficiale (la pubblicazione non è ancora avvenuta, anche se il decreto firmato da Grilli è già stato emanato). Di conseguenza, calcolando 90 giorni di tempo, la scadenza per la presentazione della dichiarazione Imu dovrebbe essere posticipata almeno al mese di febbraio 2013.
Secondo quanto reso noto dagli organi di stampa, dal Bollettino parlamentare risulta la seguente disposizione: «le parole: 30 novembre sono sostituite dalle seguenti: entro 90 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto di approvazione del modello di dichiarazione Imu e delle relative istruzioni».
L’emendamento è stato introdotto all’interno del decreto sui tagli ai costi regionali della politica che lunedì prossimo, 5 novembre, dovrebbe arrivare all’esame dell’Aula. A prescindere dalla dubbia attinenza dell’Imu con un provvedimento che mira a limitare i costi della politica, va rilevato un elemento importante configurato dal calendario dei lavori parlamentari. I 90 giorni, che costituiscono la scadenza canonica per la presentazione della dichiarazione Imu sulle variazioni dei diritti relativi agli immobili, verrebbero conteggiati a partire dalla entrata in vigore della modifica, cioè dopo la ratifica delle due Camere e dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Pertanto, qualora deputati e senatori approvassero il nuovo termine, sarà necessario attendere l’ufficialità della Gazzetta e poi calcolare la scadenza; quindi, non è azzardato ipotizzare che essa possa slittare addirittura al mese di marzo.
Da un punto di vista contabile ed amministrativo, l’adempimento riveste scarsa importanza perché non incide sui bilanci comunali, ma per i contribuenti che vogliono essere in regola con le disposizioni di legge non si tratta di una inezia, dato che il superamento dei limiti comporta delle sanzioni: le variazioni subite nel possesso dei diritti reali sugli immobili influiscono sulla determinazione dell’ammontare dell’imposta.
In attesa di sapere se questo ennesimo cambio di programma diventerà effettivo, si ricorda che l’obbligo della dichiarazione Imu non riguarda le abitazioni principali, anche se acquistate nel corso del 2012; né scatta nei confronti di chi ha già presentato la dichiarazione Ici. Inoltre, si sarebbe esentati dall’obbligo di presentare il documento anche qualora nella prima casa abitassero figli di età inferiore a 26 anni, per i quali viene concessa una maggiorazione di 50 euro della detrazione ordinaria.
I contribuenti tenuti a presentare la dichiarazione Imu
La dichiarazione Imu è doverosa, invece, quando i componenti del nucleo familiare hanno residenza anagrafica e dimora abituale in immobili differenti all’interno dello stesso Comune. In questo caso, infatti, in base alla normativa Imu, la tassazione agevolata prevista per l’abitazione principale si applica ad un solo immobile; pertanto, è necessario che il coniuge a cui spetta lo sconto comunichi i dati del fabbricato in cui abita, in modo da usufruire degli sgravi previsti. Ad esempio, è questa la situazione che si riscontra quando i coniugi sono comproprietari di una casa ma hanno dimore diverse, pur non essendo legalmente separati.
In linea generale, l’obbligo di presentazione della dichiarazione Imu “sorge nei casi in cui sono intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni Ici già presentate, nonché nei casi in cui si sono verificate variazioni che non sono, comunque, conoscibili dal comune”. In sostanza, la dichiarazione va inoltrata se il contribuente gode di riduzioni dell’imposta: ad esempio, nei casi di fabbricati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, di fabbricati di interesse storico o artistico, di immobili per i quali il Comune ha deliberato la riduzione dell’aliquota, di fabbricati destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, di terreni agricoli.
In base a quanto già reso noto, va sottolineato che la stessa dichiarazione non è necessaria qualora gli elementi rilevanti ai fini dell’imposta Imu possano essere acquisiti tramite la banca dati catastale, oppure quando gli enti sono già in possesso delle informazioni necessarie.
La scadenza su cui interviene l’emendamento presentato in Commissione Bilancio della Camera attiene agli immobili per i quali l’obbligo dichiarativo è sorto dal 1° gennaio 2012, cioè a partire dalla data di entrata in vigore dell’Imu; ai periodi precedenti vanno applicate le norme che regolavano la vecchia Ici.
Si precisa che resta comunque valido il termine ordinario dei 90 giorni. Ad esempio, considerando valida la scadenza del 30 novembre, nel caso in cui l’obbligo dichiarativo scattasse il 15 novembre 2010, il contribuente avrebbe tempo fino al 13 febbraio 2013 per presentare la dichiarazione Imu.
Nota finale: le aliquote Imu
Come comunicato dal ministro dell’economia, Vittorio Grilli, qualora i Comuni non avessero predisposto entro il 30 novembre l’operatività delle aliquote da applicare nel proprio territorio, l’Imu dovrà essere pagata secondo le aliquote di base fissate con il decreto istitutivo dell’imposta e cioè il 4 per mille sull’abitazione principale, il 7,6 per mille sulle seconde case, ecc. ecc. La mancanza di decreti attuativi locali non implica una violazione da parte dei Comuni ma, semplicemente, comporta per il contribuente il dovere di attenersi alle aliquote stabilite dal legislatore a livello nazionale. La precisazione è emersa durante una intervista che lo stesso ministro ha rilasciato al programma Uno Mattina su Rai 1: «Nei Comuni che non avranno deciso in proposito entro il termine del 30 novembre» l’imposta municipale propria si pagherà con «l’aliquota già decisa dallo Stato».
Improrogabile rimane la scadenza della seconda rata dell’imposta, fissata per il 17 dicembre prossimo (il 16 dicembre cade di domenica).
AGGIORNAMENTO – Comunicato Mef del 28 novembre 2012: dichiarazioni Imu entro il 4 febbraio 2013
L’attuale termine del 30 novembre per la presentazione della dichiarazione IMU relativa all’anno 2012, stabilito dall’art. 13, comma 12-ter, del Decreto Legge n. 201 del 2011, è posticipato al 4 febbraio 2013, poiché il 3 febbraio cade di domenica. L’indicazione della proroga è contenuta in una nota diramata il 28 novembre 2012 dal Ministero delle Finanze. Come stabilito dall’art. 9, comma 3, lettera b) del Decreto Legge n. 174 del 2012, modificato durante l’iter parlamentare di conversione, il termine per la presentazione della dichiarazione IMU 2012 è fissato a 90 giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto di approvazione del modello di dichiarazione IMU. La pubblicazione dello stesso decreto è avvenuta lo scorso 5 novembre.
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