Rai per una notte fa boom

26 Mar 2010 | Di | Categoria: In primo piano: news

Michele Santoro “Raiperunanotte” è stata una iniziativa multimediale promossa dalla Fnsi (il sindacato nazionale dei giornalisti) e dall’UsigRai (la sigla sindacale interna alla Rai) per sostenere la libertà di stampa.
L’evento ha avuto come protagonista Michele Santoro che ha condotto la serata seguendo lo schema della sua trasmissione AnnoZero.
Il programma, durato circa 3 ore (dalle ore 21 alle 24), è stato diffuso da numerosi siti web, da 40 televisioni e da 30 radio; inoltre, è stato trasmesso in 180 piazze con il maxi schermo. Il successo è stato notevole. In attesa dei dati sui telespettatori, sono stati subito resi disponibili quelli relativi a internet: 120.000 accessi contemporanei e circa 1 milione e 700.000 visitatori unici. Non è azzardato affermare che un navigatore su 3, la notte del 25 marzo, si è collegato o ha tentato di collegarsi al programma diffuso in streaming, cioè in diretta.
I server del sito di Repubblica, come ha affermato lo stesso Santoro, hanno raggiunto il massimo delle loro possibilità. Per avere una dimensione del successo, basti pensare che un server abbastanza potente prevede al massimo 200-250 accessi contemporanei e che un sito con 10.000 lettori al giorno ne registra non più di un centinaio in contemporanea.
Alla serata, svoltasi nel Paladozza di Bologna, hanno partecipato Marco Travaglio, Giovanni Floris, Sandro Ruotolo, Gad Lerner, Antonio Cornacchione, Elio e le Storie tese, Morgan, Antonello Venditti, Vauro, Daniele Luttazzi (colpito dall’editto bulgaro assieme ad Enzo Biagi e Santoro) ed altri giornalisti e personaggi dello spettacolo. Senza dimenticare i filmati con Roberto Benigni, Mario Monicelli (fulminante), Gillo Dorfles, Milena Gabanelli. Assenti i politici.
Il bersaglio principale è stato Silvio Berlusconi, di cui sono state rievocate le intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Trani. Il tema su cui quasi tutti si sono soffermati è stato quello della democrazia e del rischio di censura.
Queste, le parole di Santoro in apertura: “Noi non solo abbiamo il diritto di parlare, ma anche il diritto di farci sentire e il dovere di parlare e farci sentire. Noi dobbiamo essere ascoltati e per questo stasera noi accendiamo le nostre luci perchè ricominci Annozero”.
“Fa ridere la multa di 100.000 euro. E’ argent de poche; il capo del governo può pagarla direttamente”, ha detto Gad Lerner durante il suo intervento, riferendosi alla multa annunciata dall’Agcom (l’autorità garante per le comunicazioni) nei confronti del Tg1 e del Tg5, accusati di aver concesso eccessivo spazio al centrodestra (si è parlato di una percentuale del 75% di tempo dedicato).
“Sento un afflato di amore che arriva dagli spalti – ha esclamato il comico Antonio Cornacchione – Quanto amore arriva da voi amici! Siamo 2, 3, 4, 6 milioni. Le cifre me le ha date Verdini”. E poi: “la censura ha colpito due paladini della libertà, due giornalisti che non guardano in faccia a nessuno: Feltri e Minzolini!”.
“Siamo sull’orlo di una grave sconfitta – ha avvertito Milena Gabanelli in un suo videomessaggio – non per la censura, perché abbiamo ampie possibilità di dire sempre la nostra, ma per il Paese che accetta o non comprende la portata di mosse scriteriate che ci screditano agli occhi del mondo”.
“Occorre una rivoluzione per cambiare completamente le cose – ha dichiarato il grande Mario Monicelli – A volte la democrazia richiede un prezzo molto alto”.
Sferzante la sintesi fatta da Marco Travaglio sulle ingerenze di Berlusconi nelle vicende Rai, allo scopo di far chiudere AnnoZero: “Masi (direttore generale della Rai chiamato telefonicamente dal premier) ha sollecitato esposti contro la propria azienda. E’ come se Moratti, prima del derby, chiamasse l’arbitro per chiedergli di inventarsi un fallo per espellere il proprio centravanti, magari su richiesta del presidente del Milan. Berlusconi dice che si è sempre espresso anche pubblicamente contro Annozero. E’ come se uno dicesse per tutta la vita che vuole ammazzare la moglie; poi, assolda un killer e al processo si scusasse dicendo ‘Va beh, ma io l’ho sempre detto‘”.
“C’è una differenza – ha sottolineato il comico Daniele Luttazzi, da 8 anni escluso dai teleschermi – fra una prostituta e certi giornalisti: ci sono certe cose che una prostituta non fa”. Il comico ravennate ha spiegato il consenso del 60% degli italiani verso Berlusconi usando la metafora del sesso anale tra fidanzati: dapprima si esita, poi si soffre ed infine si gioisce. Dalle espressioni di Santoro e degli altri ospiti è sembrato trasparire un certo imbarazzo; a molti, l’intervento di Luttazzi può essere parso eccessivo e di cattivo gusto, probabilmente troppo carico di livore a causa dell’ostracismo subito dall’attore.
Altrettanta perplessità possono aver suscitato le parole piuttosto confuse di Morgan, il quale ha dapprima citato Dante per dire che Berlusconi si è creato leggi ad hoc e poi ha sostenuto (giustamente) che l’attuale povertà di valori è anche e soprattutto una povertà culturale.
L’intera serata è stata stigmatizzata dal ministro Sandro Bondi in una nota: “Che penosa tristezza assistere ad una trasmissione nella quale tutti i campioni della disinformazione, della mistificazione, del ribaltamento della realtà, dell’offesa alla verità, dell’uso partigiano della televisione pubblica, si ergono a difensori della libertà d’informazione”.

Aggiornamento del 26 marzo. Secondo i primi dati Auditel, “Raiperunanotte” ha totalizzato il 13% di share tra tv satellitari e televisioni locali. Sul satellite, Current tv e Sky hanno totalizzato, rispettivamente, il 2,44% e il 6% di share. Un altro 7% di telespettatori avrebbe assistito al programma tramite i network locali.
Per quanto riguarda il web, il sito del quotidiano La Repubblica ha dichiarato di aver registrato nella serata ben 350.000 connessioni.

Il sito web dell’iniziativa di Fnsi e Usigrai: Raiperunanotte.

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