Sconti dal braccio corto
1 Gen 2008 | Di Giuseppe | Categoria: OpinioniEsonero dal pagamento del canone Rai per i 75enni
Dal sito http://www.abbonamenti.rai.it/
Testo della norma (Art. 1, comma 133, legge finanziaria 2008).
“Nel limite massimo di 500.000 euro annui a decorrere dall’anno 2008, per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni e con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità, senza conviventi, è abolito il pagamento del canone RAI esclusivamente per l’apparecchio televisivo ubicato nel luogo di residenza. Per l’abuso è comminata una sanzione amministrativa, in aggiunta al canone RAI dovuto ed agli interessi di mora, d’importo compreso tra euro 500 ed euro 2.000 per ciascuna annualità evasa. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sono indicate le modalità applicative delle disposizioni di cui al presente comma.”
Quali sono i requisiti di legge per poter aver diritto all’esenzione?
Eta’ pari o superiore a 75 anni, con reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilita’, senza conviventi, e possesso di apparecchi televisivi solo nel luogo di residenza. Le esenzioni saranno pero’ concesse solo fino al limite massimo di 500.000 euro annui, per cui non e’ detto che tutti coloro i quali siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge potranno poi effettivamente beneficiare dell’esenzione. I criteri per la scelta delle domande da accogliere saranno fissati dal decreto ministeriale di attuazione.
L’augurio è che questa notizia sia utile a qualche lettore ma, al tempo stesso, è inevitabile pensare che questo sgravio fiscale ha i contorni di una maschera: con l’attuale costo della vita, chi può permettersi un televisore e le conseguenti bollette dovendo sopravvivere con meno di 500 euro al mese? Un governo democratico che ha a cuore i bisogni dei meno abbienti può prevedere un sostegno con limiti così ridotti e con una copertura finanziaria quasi irrisoria?
Due – scontate – considerazioni: la somma stanziata per questo esonero è inferiore al compenso annuo di molti manager di Stato, che a volte lasciano le società pubbliche amministrate in condizioni vergognose; i parlamentari sono molto attenti a tutelare gli interessi delle circoscrizioni che li eleggono, ma appaiono distratti quando si occupano del bene comune, contribuendo al degrado di una Italia senza bussola.
In appendice, una riflessione rivolta agli elettori. Chi ha contratto un mutuo a tasso variabile, si trova a pagare rate più alte anche a causa della crisi dei mutui subprime scoppiata negli Stati Uniti (in pratica, crediti concessi con troppa facilità e senza certezza di riscossione). Negli Usa molte banche sono state azzoppate; l’ultima è la Morgan Stanley, cioè la seconda in ordine di grandezza, che ha dovuto cedere il 10% delle azioni ad investitori cinesi in cambio di liquidità. Si usa dire che il battito d’ali di una farfalla in oriente può provocare un terremoto a San Francisco. In un mondo sempre più connesso, sempre più “globale”, i particolarismi sono anacronistici, controproducenti, deleteri. E’ ora di salutare i campanili e di pensare ai problemi della collettività. Forse ciò non fa comodo ai delegati in Parlamento, ma è vitale per gli italiani. Se diventassimo lungimiranti, forse ci trasformeremmo in una nazione; di certo, cureremmo meglio i nostri interessi.