Silvio Berlusconi: 10
25 Giu 2008 | Di Giuseppe | Categoria: Le pagellineIl premier – sicuramente preferisce essere chiamato così, piuttosto che presidente del consiglio – riesce tranquillamente a dire in pubblico: “chiederò ai miei avvocati di non avvalersi della norma che sospende i processi per reati minori, antecedenti il 30 giugno 2002” (tale norma lo “salverebbe” dall’esito del procedimento giudiziario che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari). Riesce a dirlo senza arrossire nemmeno con un solo capillare e, soprattutto, senza che qualcuno obietti: la norma non prevede la facoltà di giudici o legali di avvalersi della sospensione. Essa va applicata sic et simpliciter.
Immaginiamo quanto sia difficile accettare un così drastico destino voluto dalla maggioranza di governo, ma ricordiamo a Berlusconi la massima latina “Dura lex sed lex”. Il premier se ne faccia una ragione. Anche perché – va ribadito – nessuna voce autorevole si è levata netta e chiara per esortare: “Facce ride’!”
P.s. Napolitano controfirmerà la legge? Secondo me, sì.
Sull’argomento, segnaliamo un interessante intervento dell’avvocato Domenico D’Amati di Roma, pubblicato sul sito Articolo 21 (cliccare qui per leggerlo). In relazione al reato di cui è accusato Berlusconi, il legale afferma che “In diciotto anni (cioè da quando è entrato in vigore l’art. 319 ter C.P.) sono state emesse, complessivamente, meno di trenta sentenze, in media meno di due l’anno”. Ciò significa che la sospensione prevista dal disegno di legge anche per questo reato non apporterà reali benefici alla ingolfata macchina giudiziaria. Se volesse compiere un atto di eleganza politica e se desiderasse davvero allontanare ogni sospetto di agire pro domo sua servendosi del potere accordatogli dagli elettori, Berlusconi (assieme alla sua maggioranza) potrebbe stralciare la corruzione in atti giudiziari dalle previsioni del disegno di legge. Lo farà? Si accettano scommesse: il sì è pagato 100000 a 1.