Testo Legge di Conversione del Decreto Salva Italia

24 Dic 2011 | Di | Categoria: In primo piano, In primo piano: news

Pubblicato il testo ufficiale e completo della Legge n. 214 del 22 dicembre 2011 (Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27 dicembre 2011, Supplemento Ordinario n. 276), di conversione del Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011, il cosiddetto Decreto Salva Italia emanato dal governo Monti e contenente “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”.

La Legge di Conversione n. 214/2011 è stata approvata in via definitiva dal Senato il 22 dicembre 2011 e contiene numerosi cambiamenti rispetto alla versione originaria del Decreto Salva Italia. Una delle più importanti modifiche, approvate in sede di Commissione legislativa, riguarda l’Imu, cioè la nuova Ici, che graverà anche sulla prima casa. Alla detrazione base di 200 euro è stata aggiunta una maggiore detrazione di 50 euro per ogni figlio con meno di 26 anni convivente nell’abitazione principale, per uno sgravio massimo di 400 euro, portando così la possibile detrazione ad un totale di 600 euro.

Altre importanti modifiche sono state introdotte in materia previdenziale: le pensioni fino a 1400 euro mensili continueranno ad essere indicizzate in base all’inflazione; saranno, cioè, adeguate al costo della vita, mentre per le altre è stato deciso il blocco. In genere, le modificazioni al Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011 hanno comportato un alleggerimento delle misure, sebbene vada ricordato che – secondo le prime stime – la manovra finanziaria varata dal governo presieduto da Mario Monti avrà un peso di oltre 30 miliardi di euro, costituiti soprattutto da nuove imposte e da un aggravio della tassazione esistente, anche per quanto attiene i risparmi (dal bollo sui conti correnti a quello sul Dossier Titoli).

Cliccare qui per leggere il testo ufficiale e completo della Legge di Conversione n. 214 del 22 dicembre 2011, con tutte le modifiche definitive approvate dal Parlamento ed apportate alla versione originaria del Decreto Salva Italia n. 201 del 6 dicembre 2011.

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10 commenti
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  1. In riferimento all’articolo 24 comma 15 bis in via eccezionale si prevede l’uscita dei dipendenti che maturavano i requisiti secondo le precedenti disposizioni nel 2012 e non gli autonomi che avevano gli stessi
    Requisiti ma l’obbligo di avere una ETA anagrafica minima di 61 anni
    Se questa e’equita???
    Saluti
    Milione Luciano

  2. sono nato nel 1950 e ho il sistema misto di contribuzione ,come dipendente privato dal 1979 al 1988, edal
    1989 ad oggi come autonomo (agente di commercio) , a gennaio 2012 compio 35 anni di contributi, rientro
    nell’art. 24 comma bis ??? insomma andro? in pensione a 64 anni ??? GRAZIE rispondete

  3. In riferimento all’articolo 13, come si farà il versamento della tassa IMU sulla prima casa e seconde case.
    Grazie

  4. Per quanto riguarda l’Imu, il versamento dovrebbe avvenire con le stesse modalità della vecchia Ici.
    Intanto, se vuole, può utilizzare le calcolatrici online per determinare gli importi della nuova imposta:
    Calcolo prima casa:
    http://www.dossier.net/guida/calcolo_imu_prima_casa.htm
    Calcolo per la seconda casa:
    http://www.dossier.net/guida/calcolo_imu_seconda_casa.htm
    La guida alla nuova Imposta Unica è in corso di aggiornamento e sarà pronta con largo anticipo rispetto alla scadenza della prima rata: http://www.dossier.net/guida/index.html

  5. Ho una domanda per il Prof. Monti: Il decreto “salva Italia” vuol dire salvare l’Italia dai buchi di bilancio creati in toto da tutte le coalizioni politiche passate o salva anche gli italiani dalla fame?
    Non si disturbi a rispondere, ritengo valida la prima ipotesi. Questo decreto è e rimarrà la vergogna del nostro paese, un decreto che colpisce soprattutto tutte le fasce deboli, primi in testa i pensionati, che si son visti congelare la rivalutazione della pensione per tutto il periodo di percezione, con l’inflazione che, grazie ai Vs. rincari aumenta ed il nostro potere d’acquisto diminuisce sensibilmente, tanto che si stenta ad arrivare a fine mese.
    Le ricordo, caro Prof. che chi è andato in pensione prima dell’euro, si è visto diminuire il potere d’acquisto del 50% (con l’avvento dell’euro), si è visto dimezzare il conto in banca (anche se già modesto). La pressione fiscale che Lei, molto intelligentemente ha creato (pari ad un altro 50%), fa si che, cosa rimane in tasca ai pensionati sia il 25% della prima pensione percepita. Dopo aver pagato profumati contributi per circa 40 anni ci ritroviamo, oggi, con una manciata di mosche e viviamo in gravi difficoltà anche se, secondo lei, siamo ricchi perchè superiamo i fatidici 1400 € lordi! Ma Lei ha provato vivere con 1500€ lordi al mese? Provi, provi.
    Le ricordo anche che, dopo una certa età si è obbligati ad assumere costantemente dei farmaci salva vita, come per esempio fluidificanti del sangue che l’assistenza sanitaria non ne passa nemmeno un tipo, perciò ce li dobbiamo pagare noi, se vogliamo vivere ancora un pò, e questo ci costa circa 50€ al mese.
    Ora grazie alla sua L.214/2011, mi sono visto decurtare la pensione di ben 38€ mensili. Grazie, grazie di cuore e vergognatevi, voi del governo e tutte le coalizioni che vi sostengono. Naturalmente i vostri stipendi da favola, le agevolazioni di cui godete, le indennità e le pensioni che percepite rimangono invariate, tanto a pagare sono sempre i soliti, cioè NOI! COMPLIMENTI.

  6. Mi perdoni prof.Monti se ho sbagliato i miei calcoli.Ho costruito la mia pensione con 35 anni di ininterrotto e lodevole lavoro presso l’ENEL di Pavia(per questo,medaglia d’oro conferitami nel 1999 dalla Camera di Commercio di Pavia).Credevo di poter condurre una vita decorosa fino alla fine dei miei giorni ma ho sbagliato perché sto vivevndo troppo a lungo;i miei 70 anni sono troppi per rimanere in vita,solo i politici possono vantare l’esigenza di vivere perché hanno il dovere divino di governare il popolo.Il valore della mia pensione percepita nel 2000 ha perso il 50% tra passaggio all’euro,inflazione,aumento delle tasse,blocco dell’inflazione.Adesso salta fuori la legge 214/2011 per il contributo di solidarietà che comporta una ulteriore trattenuta di 27,09 euro mensili.(il fatto poi di essere solidale deve dipendere da me e non dal Prof.Monti.Tutto questo per quanto mi riguarda;devo aggiungere quello che è capitato a mia moglie dopo 16 anni di contribuzione volontaria terminata nel 1986.Anche mia moglie aveva sbagliato i calcoli decidendo di interrompere il pagamento dei contributi su consiglio dell”INPS in quanto anche pagando più anni,la cifra non sarebbe cambiata.Quindi mia moglie si riteneva soddisfatta dell’importo calcolato dall’INPS di 700.000 lire circa che avrebbe dovuto percepire raggiunta l’età di 60 anni.Ma nel 1992 si sveglia un altro professore (Prof.Amato) che con la sua legge cambia le regole (secondo me calpestando anche diritti acquisiti) per cui mia moglie oggi percepisce una pensione di 100 euro mensili.Io non posso che augurarmi che tutti i politici responsabili di tanta iniquità e ingiustizia,prima o poi paghino il conto.

  7. Caro collega Mario Cigni, hai proprio ragione, anch’io ho le tue credenziali (riguardo alla camera di commercio, medaglia d’oro per il progresso tecnologico), recentemente ho sentito i nostri colleghi e ho realizzato che nuotiamo TUTTI nella stessa nutella. Proprio noi, che come elettici, eravamo ritenuti i più ricchi (riguardo la pensione), non oso pensare come se la passano i metalmeccanici e molti altri, credo stiano vivendo periodi da incubo. Ma stai sicuro, prima o poi il conto lo dovranno pagare anche loro… le elezioni sono vicine.
    Saluti.
    Gianni.

  8. Caro collega Mario Cigni trovo davvero scandaloso questo cotributo di solidarieta. Evidentemente la nostra colpa è di aver lavorato 36 annii all’enel e non in fiat perchè loro per esempio non son soggetti a questo tipo di contributo. Come vedete é molto brutto essere ricchi nel 2012 non oso pensare a quale cifra dovranno sborsare i nostri politici titolari di due pensioni , ma giustamente dice gianni ci vedremo alle elezioni spero che arrivi un vento talmente forte che riesca a spazzarli tutti via, non ne possiamo più. saluti roberto

  9. Il comune dove è ubicato l’immobile di mia propietà, seconda casa, ha deliberato le aliquote per l’applicazione dell’Imposta Municipale propria per l’anno 2012 nella misura :
    dell’ 1% come aliquota ordinaria;
    dello 0,30% per l’abitazione principale e pertinenze.
    Desidererei sapere se nell’1% è incluso anche lo 0,76% previsto nella legge istitutiva dell’IMU.
    GRAZIE

    RISPOSTA

    L’aliquota dello 0,76% non è una quota a parte, ma è semplicemente l’aliquota-base prevista dalla legge, che deve essere applicata per il pagamento dell’acconto Imu (previsto per giugno ed eventualmente per settembre, se è stato scelto il pagamento in tre rate). La decisione di imporre le aliquote-base per l’acconto è stata motivata dal fatto che solamente pochissimi Comuni avevano deliberato le proprie aliquote entro la scadenza del 16 giugno.
    Per il versamento del saldo a dicembre, invece, dovrà essere applicata l’aliquota stabilita dal Comune, provvedendo al conguaglio.
    Se il suo Comune ha fissato una aliquota dell’1% per le seconde case, sarà questa l’aliquota che dovrà utilizzare per il calcolo dell’Imu.
    In sintesi, per determinare l’acconto Imu (cioè la rata di giugno ed eventualmente di settembre), lei deve fare riferimento allo 0,76% che è una aliquota provvisoria, mentre per determinare il saldo (cioè la rata di dicembre) lei dovrà avere come riferimento l’aliquota dell’1%, che è quella definitiva.
    Naturalmente, poiché quest’ultima è superiore dello 0,24% all’aliquota di base, a dicembre dovrà procedere al conguaglio, cioè calcolare l’intera Imposta Municipale propria con aliquota dell’1%, detraendo quanto già pagato per l’acconto.

  10. Mi riferisco ai commenti su riportati in ordine al “contributo di solidarietà” e vorrei aggiungere qualcosa anch’io: pensavo di poter trascorrere una serena e dignitosa vecchiaria dopo aver lavorato per 40 anni e pagato contributi previdenziali in fondi speciali, che com’è noto erano superiori a quelli dell’INPS.
    Oggi ho 77 anni e del potere di acquisto della pensione attribuitami all’atto del collocamento in quiescenza non è rimasto che um misero 50% tra mancati aggiornamenti ecc.
    Aggiungo che in gioventù avevo acquistato un appartamento nella mia città natale, ma per ragioni di lavoro mi sono trasferito in altra città dove abito in casa in affitto. Per le eccellenti menti che ci governano la mia unica casa è considerata 2^ casa e pago le tasse come 2^ casa.

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